A causa del conflitto in corso tra Ucraina e Russia si va verso il razionamento di un bene di prima necessità. Entriamo nei dettagli e vediamo di quale si tratta.
Si temono le ripercussioni del conflitto tra Ucraina e Russia, tra cui il razionamento di alcuni beni particolarmente diffusi.
Un periodo storico difficile quello in cui ci ritroviamo a vivere a causa dei vari eventi che incidono negativamente sulle nostre esistenze sia dal punto di vista delle relazioni sociali che economiche. Ormai da due anni a questa parte ci ritroviamo alle prese con il Covid, se tutto questo non bastasse, a peggiorare la situazione ci si mette l’aumento generale dei prezzi.
Ma non solo, a destare particolare preoccupazione sono le possibili ripercussioni del conflitto in corso, purtroppo, tra Russia e Ucraina. Una situazione drammatica, che potrebbe portare a breve a dover fare i conti anche con il razionamento di un bene di prima necessità. Ma di quale si tratta? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.
Guerra Ucraina, si va verso il razionamento di un bene di prima necessità: ecco di quale si tratta
Abbiamo già visto come continui a crescere, purtroppo, il timore delle conseguenze che porterà con sé la guerra tra Russia e Ucraina. Un evento drammatico, le cui ripercussioni, anche economiche, rischiano di risultare molto pesanti, tanto da mettere i nostri risparmi a rischio.
Proprio in tale contesto non si esclude la possibilità che a breve si assista, anche in Italia, ad un razionamento di diversi beni, tra cui molti di prima necessità. Entrando nei dettagli, non è passato inosservato quanto prospettato da una delle società di consulenza del settore energia più conosciute, ovvero Energy Aspects.
In base a quanto stimata da quest’ultima, infatti, in seguito ad un inasprimento delle sanzioni ci si potrebbe ritrovare a dover fare i conti con una preoccupante scarsità dei carburanti. Tra questi si annovera in particolare il gasolio che a breve potrebbe pertanto essere razionato.
Guerra Ucraina, si va verso il razionamento del gasolio: cosa c’è da aspettarsi
Come sottolineato in occasione del FT Commodities International Summit a Losanna, in Svizzera, da Russel Hardy, capo della società petrolifera olandese Vitol: “Il fattore in cui tutti sono coinvolti può essere il diesel. L’Europa importa circa la metà del suo diesel dalla Russia e l’altra metà dal Medio Oriente. C’è una carenza sistemica di diesel”
Considerando che le forniture russe rappresentano il 15% del consumo europeo, è facile quindi intuire come in caso di interruzioni di quest’ultime l’unica soluzione si rivelerebbe essere proprio il razionamento. Una situazione che non può passare di certo inosservata, soprattutto per via delle ripercussioni che avrebbe sulla vita di tutti noi.
A partire dalle auto a diesel, passando per autobus e camion che movimentano la merce, fino ad arrivare ai trattori, in molti rischierebbero di fermarsi. Al momento comunque, è bene sottolineare, si tratta solo di ipotesi e nulla è confermato. Dall’altro canto non si può negare che si tratti di un problema che non può essere di certo sottovalutato e per cui si rivela necessario l’attuazione, eventualmente, di misure mirate da parte delle autorità competenti.