Quali sono, in base ad uno studio, le farine italiane più contaminate da pesticidi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Tra i prodotti alimentari più utilizzati e apprezzati si annovera senz’ombra di dubbio la farina che può essere utilizzata per la realizzazione di varie pietanze. Occhio, però, alle caratteristiche.
Un momento storico difficile quello in cui ci ritroviamo a vivere, che porta ad accrescere inevitabilmente la preoccupazione per via delle possibili ripercussioni. Proprio in tale contesto, in effetti, abbiamo già avuto modo vedere che gli scaffali di molti supermercati sono ormai vuoti. Questo in quanto sempre più le persone decidono di far scorta di beni di prima necessità, con un occhio di riguardo per i prodotti a lunga conservazione.
Tra questi si annovera senz’ombra di dubbio la farina, che si rivela essere tra i prodotti alimentari più diffusi e apprezzati. Per questo motivo, quindi, si invita a prestare attenzione alle relative caratteristiche, soffermandosi su uno studio in particolare che ha voluto porre l’attenzione sulle marche di farina italiana più contaminate da pesticidi. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Diversi sono i prodotti disponibili nei supermercati, molti dei quali in grado di attirare la nostra attenzione. A prescindere dal tipo di alimento, comunque, il consiglio è sempre quello di prestare attenzione alle relative caratteristiche. Proprio in tale ambito, pertanto, interesserà sapere che qualche mese fa la rivista Il Salvagente ha reso noto uno studio riguardante la farina.
Entrando nei dettagli ha analizzato 14 campioni di farine di grano tenero, manitoba e Tipo 00, al fine di valutare il livello di contaminazione da pesticidi e verificare in particolar modo l’eventuale presenza di sostanze chimiche pericolose, quali ad esempio il glifosato.
Quest’ultimo, ricordiamo, è un erbicida. A tal proposito, come si evince dal sito dell’AIRC: “In laboratorio il glifosato provoca danni genetici e stress ossidativo, ma negli studi negli esseri umani la cancerogenicità non è stata ancora dimostrata con assoluta certezza. La IARC lo ha inserito nella categoria dei “probabili cancerogeni“.
Entrando nei dettagli, così come riportato da DonnauP, le marche oggetto di analisi da parte de Il Salvagente sono le seguenti:
Ebbene, rispetto ad una precedente indagine, risalente al 2019, i dati risultano migliorati.
Come si evince da il sito de Il Salvagente, infatti: “se in quell’occasione soltanto due prodotti risultarono privi di qualsiasi traccia di trattamenti fitosanitari, oggi il numero sale a tre; se due anni fa in ben quattro marchi si allungava l’ombra del glifosato (Garofalo, Molino Spadoni, Carrefour e Lo Conte) oggi l’erbicida considerato probabile cancerogeno dalla Iarc, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Oms, lo ritroviamo – al di sotto dei limiti di legge – solo nella manitoba di Carrefour“.
Tutte le marche eccetto una, infatti, hanno preso la sufficienza. Una buona notizia quindi per tutti coloro che desiderano utilizzare la farina in cucina, volgendo allo stesso tempo un occhio di riguardo alle relative caratteristiche.