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Assicurazione, attenzione: quest’omissione costa la copertura

I contratti di assicurazione sono disciplinati dal Codice Civile e comportano obblighi per l’assicuratore quanto per l’assicurato.

 

L’articolo 1882 del Codice Civile disciplina un ambito che, quasi per inerzia, si considera di default connesso esclusivamente all’ambito automobilistico. Il concetto di assicurazione, tuttavia, è decisamente più esteso.

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La responsabilità civile non può essere intesa unicamente nel contesto dei sinistri autostradali. Anche se, di fatto, il pensare comune porta immediatamente a ritenere questo ambito come il più frequente in fatto di copertura assicurativa. In realtà, come detto, l’articolo in questione regola tutte le tipologie di polizze stipulabili, dal momento che l’assicurazione figura come un’unica tipologia contrattuale, con norme comuni per ogni polizza in oggetto. Il procedimento è infatti sempre lo stesso, con un assicuratore che prende l’impegno, a fronte di un corrispettivo, di copertura nei confronti dell’assicurato. L’obiettivo, nel ramo automobilistico come immobiliare o personale, è tamponare le conseguenze economiche portate da circostanze sfavorevoli. In questo senso, occhio anche ai comportamenti non consoni.

Chiaramente, dato per assodato il concetto generale della disciplina, il Codice Civile distingue le casistiche specifiche. Sono due, in particolare, le tipologie di assicurazione inquadrate dall’articolo 1882: quella contro i danni e quelle contro la vita. La ragione è semplice: la quotidianità può esporre a rischi più o meno probabili sia i beni materiali che la persona stessa. Per questo il legislatore inquadra l’assicurazione come mezzo di tutela per entrambi, utilizzando proprio il concetto di rischio come elemento di valutazione per i vari contratti stipulati.

Assicurazione, cosa succede se si omette questa comunicazione

Il calcolo delle condizioni di rischio tiene conto anche dei dispositivi utilizzati sempre più assiduamente utilizzati nella società moderna. Non solo automobili, anche se il riferimento è più che altro ai mezzi di trasporto personale. Anche per questo esistono, oltre alle assicurazioni private, anche quelle previdenziali pubblicistiche. Si tratta di coperture obbligatorie indirizzate ai lavoratori come paracadute contro i rischi derivanti dalla propria attività professionale. Rientrano nella categoria gli infortuni sul lavoro, le malattie professionali, l’invalidità e, in alcuni casi, anche la morte. Un’assicurazione che può avere caratteristiche diverse, in quanto il risarcimento verrà pagato da un ente pubblico e i premi saranno contributi assicurativi a carico del datore di lavoro.

A ogni modo, è sempre il Codice Civile a regolare il funzionamento dei contratti d’assicurazione, disciplinando non solo gli obblighi dell’assicuratore ma anche quelli dell’assicurato. Normative coadiuvate anche da alcune ordinanze della Corte di Cassazione, in particolare la 8701 del 2022, che ha inquadrato una delle normative che regolano il contratto stipulato per una polizza assicurativa. Fra gli obblighi di chi subisce l’eventuale sinistro, infatti, figura la comunicazione dello stesso entro tre giorni. Un passaggio chiarito dall’articolo 1913 del Codice, per un termine che dovrà comunque essere rispettato, pur in un’eventuale differenza decretata dal contratto specifico. Chi non adempie a quest’obbligo, perderà il diritto al risarcimento. O potrà vederselo ridotto qualora la mancata comunicazione derivi da fatto esterni e non volontari. In caso di ritardo, ad esempio, spetterà all’assicuratore dimostrare l’eventuale atteggiamento fraudolento dell’assicurato.

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Damiano Mattana