Se lavori nel settore privato da lavoratore dipendente, hai una possibilità di chiedere il prepensionamento: quando.
67 anni può essere l’età giusta per andare in pensione. Per chi ne avesse la possibilità, certo, è una cosa davvero comoda. Prendersi cinque anni in più di vita e di riposo meritato, dopo anni ed anni di lavoro. Ovviamente, non tutti possono ed allora, capiamo qual è il modo per prendersi questo prepensionamento.
Certo, sono molti di più i lavoratori che possono accedere allo scivolo super, ma intanto se siete dipendenti del settore privato, questa è l’età in cui potreste già organizzare la famosa festa di addio insieme ai colleghi. Certo, non vale per tutti i lavoratori del settore e non è certo che tutti riescano a concedersi questo regalo, all’età indicata. Infatti, potrebbe non bastare.
Per quanto riguarda legge di bilancio ed i contratti in espansione, ad oggi l’uscita volontaria dal lavoro, può essere concessa con base di 62 anni. Contratto che ha solo una differenza col passato, ovvero da quest’anno in poi, sarà concesso ad una platea più ampia di beneficiari. Dal 2022 possono accedervi anche le aziende con almeno 50 dipendenti. Ed infatti, ecco anche la fetta di lavoratori che può chiedere la pensiona a 61 anni.
Ma torniamo sul prepensionamento a cui ci stiamo dedicando. Come funziona? Il contratto di espansione è un accordo fra azienda, Ministero del Lavoro ed organizzazioni sindacali. Per essere richiesto dall’interessato, c’è bisogno che rispetti quattro richieste fondamentali. In assenza di questi requisiti, purtroppo dovremo attendere per concederci la tanto agognata pensione. Vediamo quindi, quali sono i punti che non devono mancare.
Prima di tutto, l’azienda deve fornire una programmazione temporale delle assunzioni; essa deve contenere il numero dei lavoratori da assumere e l’indicazione dei relativi profili professionali compatibili con i piani di reindustrializzazione o riorganizzazione; bisogna poi indicare la durata tempo indeterminato dei contratti di lavoro, comprensiva di contratto di apprendistato professionalizzante; infine, indicare la riduzione complessiva media dell’orario di lavoro e il numero dei lavoratori interessati, ed il numero dei lavoratori che possono accedere allo scivolo pensionistico.