Se la benzina costa sempre tanto, almeno impariamo quando conviene farla: è vero, c’è un giorno indicato per risparmiare.
Il caro benzina è uno dei temi più discussi dai consumatori italiani, anche prima che costi di materie prime ed accise, iniziassero a dare davvero un colpo pesante a chi deve muoversi con auto o motorini. Adesso poi è diventato davvero preoccupante, per chi va a lavoro ogni giorno con mezzi propri, i costi stanno diventando davvero molto inconvenienti.
Almeno però sembra, che a breve si tornerà ad un costo quanto meno inferiore ai 2 euro al litro che ad oggi ci vengono richiesti (o anche di più), quando andiamo a far benzina. Per questo ed altri periodi comunque, conviene conoscere i trucchi anti-rincaro, per non spendere ogni mese un occhio della testa in benzina. Intanto, da lunedì 21 marzo, la benzina dovrebbe già iniziare a calare di costo, ma non di molto: 0,25 centesimi.
Quando fare benzina per non dissanguarsi
Al momento, il Governo Draghi, ha messo a punto il decreto Energia, proprio per contenere i costi di energia e carburante, che non faranno certamente piacere ai contribuenti. L’idea, sarebbe quella del tanto rinomato taglio delle accise, che verrebbe a tagliare buona parte del costo che paghiamo quando facciamo benzina. Questo perché in realtà, il distributore di benzina non guadagna tantissimo rispetto a quanto paghiamo, ma tra accise ed IVA su di essa applicata, andremo a risparmiare qualcosina in più.
Ma alla fine, quando dovremo fare il pieno? Da quanto evinciamo dalla Gazzetta Ufficiale, il primo giorno di riduzione sarebbe il 21, quindi per aspettare che essa sia applicata, è meglio aspettare il giorno successivo. Il 22 marzo quindi, è il giorno che conviene attendere. Certo, non ci regaleranno né benzina e né gasolio. La prima, la pagheremo circa 1,879 euro al litro e il secondo a 1,849 al litro.
Per quanto riguarda l’entrata in vigore del decreto Energia, bisognerà attendere ancora qualche giorno. Certo, anche sulla benzina, non sono utili solo 25 centesimi per zittire imprese e sindacati. Assopetroli e Assoenergia hanno già chiarito la loro posizione, per quanto riguardo le imprese che distribuiscono e stoccano i carburanti, poiché quelli immagazzinati con la vecchia accisa, subirebbero una svalutazione che andrebbe a colpire proprio il settore di distribuzione. Ma anche gli stessi consumatori privati non sono certo felici di questo abbassamento così minimo. Per vedere dei veri miglioramenti, si pensa che bisognerà attendere un altro mese o anche 40 giorni.