Il Decreto energia punta a sostenere le famiglie, tramite buoni carburante, taglio delle accise e rateizzazioni. Ma il paracadute non è per tutti.
Quando arriva un’agevolazione da parte del Governo, la chiave di lettura appare sempre duplice. Da un lato si inquadra come un beneficio, dall’altro come il sintomo di una situazione di difficoltà destinata a prolungarsi nel tempo.
E visto che con l’ultimo bonus varato dal Governo c’è di mezzo il carburante, le prospettive non possono essere che estremamente variabili. Il Consiglio dei Ministri di venerdì 18 marzo ha approvato il Decreto energia, volto a contrastare gli effetti sia economici che umanitari della guerra in Ucraina. Sarà mantenuta la rotta della sostenibilità, affiancandovi però misure emergenziali volte a sostenere la cittadinanza nell’affrontare i prezzi record di luce, gas e carburante. Proprio su quest’ultimo fronte, l’esecutivo ha deciso di limitare l’esborso degli automobilisti, considerando che anche il distributore più economico ha ormai raggiunto quota 2 euro al litro. Si comincerà col taglio delle accise sui carburanti, pari a 25 centesimi per un mese.
Una misura che, secondo le associazioni a tutela dei consumatori, non può bastare da sola a tamponare il fiume in piena dei rincari, specie in un settore bisognoso di continuo approvvigionamento come quello del carburante. E, allo stesso modo, il semplice taglio delle accise non sarebbe bastato nemmeno per contenere le istanze degli autotrasportatori, da tempo sul piede di guerra per l’ulteriore mazzata portata dal caro benzina a un settore già in crisi. Il provvedimento ha quindi disposto un ulteriore incentivo, sotto forma di bonus benzina pari a 200 euro per il 2022. Una misura indirizzata soprattutto agli automobilisti ordinari ma solo in base a determinate prerogative.
Carburante, arriva il bonus: a chi spetta e come si richiede
Il Bonus benzina (chiaramente valido anche per le altre tipologie di carburante) non andrà a contribuire alla formazione del reddito, agendo come un’agevolazione a tutti gli effetti. Il limite sarà di 200 euro per lavoratore, con cessione del bonus sotto forma di buoni benzina. Il punto è che la misura, riguardando i lavoratori, è per estensione destinata alle aziende. Si tratta infatti di una serie di buoni esentasse emessi per i lavoratori, senza contribuire a formare reddito e ceduti a titolo gratuito. In poche parole, chi non figurerà fra gli inquadrati a livello contrattuale, in aziende con lavoro in sede e stabili sul piano strutturale, rimarrà letteralmente a secco. Per tutti gli altri, in sostanza, potrebbe essere paradossalmente più d’aiuto la riduzione delle accise.
Fra le misure introdotte, però, si inserisce l’estensione del Bonus sociale a 5 milioni di famiglie, con tetto Isee massimo di 12 mila euro. E nel Decreto energia viene rafforzata l’opportunità della rateizzazione delle bollette, concessa fino a un massimo di 24 mesi. Nel testo, viene spiegato che le misure in questione sono volte al contrasto della crisi energetica attraverso il sostegno diretto al pagamento delle bollette. Per i mesi di maggio e giugno 2022, sarà possibile richiedere l’estensione delle rate fino a un numero non superiore a 24 (ovvero due anni). Per il resto, il Governo dovrà lavorare sull’autosufficienza energetica, così da limitare il ricorso alle fonti esterne e contenere il riflesso dell’aumento dei prezzi. Un obiettivo più complicato ma da perseguire in tempi brevi.