I supermercati sono stati presi d’assalto e ora gli scaffali sono vuoti. Alcuni prodotti sono introvabili, altri costano una fortuna; le conseguenze di una paura diffusa.
Il timore di un blocco dei trasporti ha scatenato il panico tra i romani che si sono catapultati nei supermercati per fare scorta di generi alimentari e non solo.
Un viaggio indietro nel tempo quando, due anni fa, l’inizio della pandemia da Covid 19 con l’ipotesi lockdown ha riversato migliaia e migliaia di persone nei supermercati. A distanza di poco più di 24 mesi siamo ritornati nuovamente nell’incubo di rimanere senza cibo e, in generale, senza beni di prima necessità. A scatenare le stesse paure non è una pandemia ma la guerra in Ucraina con i conseguenti rincari che stanno tartassando gli italiani. I prezzi di benzina e diesel hanno oltrepassato i due euro e gli autotrasportatori hanno minacciato scioperi per far cambiare la situazione. Se non ci dovessero essere miglioramenti da qui a breve si entrerebbe in un circolo vizioso drammatico per i contribuenti.
Roma, supermercati presi d’assalto
I trasporti potrebbero fermarsi a causa dei costi troppo alti del carburante. Oltre a questa eventualità, stiamo assistendo a continui aumenti dei costi delle materie prime che incidono notevolmente sul budget delle famiglie italiane. Dalle bollette alla spesa al supermercato, ogni volta che si apre il portafoglio è una batosta e a lungo andare si rischia di rimanere senza risparmi.
Le famiglie romane, come tante altre, preoccupate dal contesto generale hanno pensato di riversarsi nei supermercati per fare scorte di generi di vario tipo prima di ulteriori aumenti dei prezzi o di scomparsa dei prodotti dagli scaffali dei negozi. Si teme che le produzioni possano interrompersi e che, a breve, non si potrà più mangiare pasta, usare la farina o l’olio di semi di girasole. Questi sono alcuni dei prodotti più acquistati in questi giorni insieme a zucchero, frutta e verdure.
Come sta reagendo la capitale all’assalto dei cittadini
Per affrontare l’emergenza, diversi supermercati di Roma hanno esposto dei cartelli avvisando il divieto di acquisti di massa. Eurospin, Carrefour e Todis sono alcuni dei brand che vogliono limitare gli assalti ma non tutte le catene stanno seguendo questo esempio. Conad, per esempio, non ha previsto – almeno per il momento – alcuna restrizione segno che le scorte in magazzino ci sono soprattutto per determinati prodotti come maionese, sughi, fritture, biscotti. La nota catena di supermercati informa che potrebbe venire a mancare l’olio di semi di girasole ma per gli altri prodotti non c’è pericolo. Le restrizioni, dunque, non sono state imposte per non spargere ulteriore panico tra i contribuenti. Gli aumenti, invece, ci saranno se la situazione generale non dovesse migliorare e riguarderanno l’intera filiera agroalimentare.