Alcuni lavoratori possono andare in pensione a 61 anni. Si tratta di categorie tutelate dalla Legge dato che rispettano precise condizioni.
Scopriamo quali sono le categorie di lavoratori e lavoratrici che possono uscire dal mondo del lavoro a 61 anni.
Il tema delle pensioni racchiude una molteplicità di questioni, dubbi, direttive e dettagli da conoscere per non rischiare di incorrere in errori oppure di non approfittare di agevolazioni di cui si ha diritto. Cadendo in banali malintesi, per esempio, è possibile vedere la propria pensione sospesa. La normativa, poi, stabilisce i requisiti di accesso alla pensione di reversibilità oppure alla pensione minima. Insomma, una fitta giungla di informazioni in cui è facile perdersi. Non tutti i lavoratori, poi, sanno che è possibile uscire dal mondo del lavoro a 62 anni svolgendo il lavoro notturno o addirittura prima dei 61 anni soddisfacendo specifiche condizioni. Scopriamo quali sono per capire chi può ottenere l’assegno pensionistico prima della tempistica prevista da Quota 102.
Iniziamo dalle informazioni più note, quelle relative alla possibilità di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro per chi svolge lavori usuranti. I lavoratori possono andare in pensione compiuti i 61 anni e sette mesi di età, avendo alle spalle 35 anni di contributi versati e completando contestualmente quota 97,6. La platea dei beneficiari si è ampliata in seguito all’inserimento di nuove occupazioni ritenute gravose.
Citiamo il lavoro nelle miniere, nelle cave, nelle gallerie, in cassoni ad aria compressa, ad alte temperature, i lavori espletati in spazi ristretti, i lavori di asportazione di amianto e i lavoratori notturni che prestano attività di notte (da mezzanotte alle cinque del mattino) indicativamente per un minimo di 76 giorni all’anno.
La pensione anticipata è richiedibile anche dalle donne con figli che rientrano nell’APE Sociale. E’ possibile, nello specifico, ottenere uno sconto di due anni per ogni figlio partendo dalla condizione di età anagrafica di 63 anni. Per rientrare tra le beneficiarie occorrerà, poi, rispettare precise condizioni.
I requisiti sono avere un minimo di 30 anni di contributi ed essere in stato di disoccupazione; avere minimo 30 anni di contributi e assistere da minimo sei mesi il coniuge o un parente di primo grado in stato di invalidità; avere 30 anni di contributi e un’invalidità riconosciuta con una percentuale minima del 67% e, infine, avere 36 anni di contributi e svolgere un lavoro gravoso da un periodo minimo di sei anni.