L’aumento del prezzo del pane è ormai un fatto acclarato. A tal proposito, ecco sta accadendo nel mondo circa questa importante tematica
La guerra russo-ucraina sta lasciando delle scorie negative anche sul prezzo dei beni primari, ma anche per quanto concerne il trattamento delle notizie a riguardo.
La situazione inerente il prezzo del pane, della pasta e di altri prodotti affini sta chiaramente sfuggendo di mano. Le ripercussioni della guerra si stanno facendo sentire in diverse parti del pianeta, Italia inclusa.
Al contempo però è bene ponderare bene le cose, onde evitare di cadere nell’errore di distorcere la realtà e renderla ancora più grave di quella che già è. L’immagine sopra citata infatti è stata strumentalizzata in modo piuttosto sconcertante e ha portato a pensare di essere arrivati davvero ad un punto di non ritorno.
Nella foto c’è una confezione di pane in cassetta posta su uno scaffale di un supermercato russo. Nelle ultime ore è circolata piuttosto insistentemente sul web tanto da far alleggiare diversi dubbi.
In pratica dal riquadro si evince che il pane viene venduto a 143,75 rubli corrispondenti a 1,10 euro circa. Un prezzo onesto e in line con gli standard occidentali. A destare scalpore è la seconda etichetta, che propone il pagamento rateizzato del pane a 11,99 rubli al mese per un anno (0,083 centesimi di euro) senza interessi.
Inizialmente erano arrivate conferme anche da Mosca. Per fortuna però grazie a dei riscontri accurati è stato possibile smascherare la fake news. L’immagine in questione risale addirittura al 2020 ed era stata postata da un sito ucraino con lo scopo di divulgare notizie anti Russia.
Secondo gli occhi più esperti ed attenti, la seconda etichetta, ovvero quella che fa riferimento al pagamento a rate, sarebbe frutto di un fotomontaggio volto a veicolare un’informazione completamente differente.
Fortunatamente per ora (e si spera mai) non è ancora arrivato il momento di dover pagare il pane a rate. Al momento è tutto sotto controllo, anche se è innegabile che gli aumenti non sembrano vicini a placarsi. Al contempo però non bisogna nemmeno creare finti allarmismi. Non servono a nessuno.