Attenzioni, fra un mese finiranno le scorte di olio di semi di girasole. Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo.
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha di recente pubblicato una circolare attraverso cui ha reso noto le difficoltà inerenti l’olio di semi di girasole. Ecco cosa c’è da sapere.
Giorni drammatici quelli che si stanno vivendo in Ucraina in seguito allo scoppio del conflitto con la Russia. Una guerra per cui si temono, ovviamente, le conseguenze, con tale situazione che registra già i primi effetti negativi dal punto di vista sociale ma anche economico.
Se tutto questo non bastasse, si temono anche le ripercussioni sulle scorte alimentari. Proprio in tale ambito, in effetti, si teme che entro un mese finiranno le scorte di olio di semi di girasole. Ma come è possibile? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa sta succedendo e soprattutto cosa aspettarsi.
Olio di girasole, fra un mese finiranno le scorte: tutto quello che c’è da sapere
Come abbiamo già avuto modo di vedere, in seguito allo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina si temono le conseguenze sulle scorte alimentari. Ebbene, proprio in tale contesto non è passata inosservata la circolare del ministero dello Sviluppo economico dell’11 marzo 2022.
In base a quest’ultima viene consentito all’industria alimentare italiana di utilizzare le etichette e gli imballaggi già in possesso. Questo, ovviamente, purché si provveda a sostituire, ove necessario, nella lista degli ingredienti l’olio di girasole con altri oli vegetali.
In questo modo, così come si evince dalla circolare poc’anzi citata: “si intende dare riscontro alle segnalazioni pervenute dalle maggiori associazioni imprenditoriali del settore agroalimentare e della grande distribuzione organizzata, sulle criticità determinate dalla sospensione delle esportazioni di alcuni alimenti dall’Ucraina, tra cui l’olio di semi di girasole“.
Un problema che non può passare di certo inosservato, soprattutto considerando che proprio l’olio di semi di girasole viene utilizzato per la realizzazione di molti prodotti alimentari, quali ad esempio biscotti, maionese, fritture, tonno e così via.
Se tutto questo non bastasse, negli ultimi anni il consumo di olio di semi di girasole è notevolmente aumentato, in quanto utilizzato per sostituire l’olio di palma. Quest’ultimo, ricordiamo, finito al centro dell’attenzione per via della presenza d componenti ritenuti poco salutari.
Olio di girasole, fra un mese finiranno le scorte: cosa cambia
Visto il suo ampio utilizzo, quindi, interesserà sapere che, sempre in base a quanto si evince dalla circolare del Ministero dello Sviluppo Economico: “Entro un mese, con l’attuale andamento dei consumi, le scorte di olio di semi di girasole sono destinate ad esaurirsi. La situazione potrebbe inoltre complicarsi ulteriormente, se il conflitto dovesse proseguire, perché salterebbe la semina, prevista in primavera”.
Per poi aggiungere: “Secondo le stime attuali, entro breve termine, questo olio non sarà più disponibile e le imprese dovranno quindi riformulare i propri prodotti“. Vista la situazione, pertanto, i produttori potranno utilizzare altri tipi di olio, purché provvedano ad indicare, ad esempio attraverso degli sticker adesivi, quali tipi di oli o grassi siano stati utilizzati, oltre ad indicare eventuali allergeni.
Sempre considerando la difficile situazione con cui ci si ritrova a dover fare i conti, inoltre: “si consente di riportare nella lista degli ingredienti la dizione generica della categoria oli e grassi vegetali seguita dalle origini vegetali potenzialmente presenti, in considerazione delle forniture disponibili – es. “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)“.