L’operazione di cessione del credito è tornata a essere inquadrata come prima dello stop alle cessioni multiple. E Poste annuncia i prezzi.
Tutto come prima per il credito d’imposta. L’allarme legato alla possibile riduzione a una sola cessione è rientrato ormai da qualche settimana e sui vari bonus edili si cerca di tornare in carreggiata.
La cessione dei crediti può variare in base all’ente preposto. E, in queste ore, Poste Italiane ha pubblicato il proprio listino prezzi. Invitando di fatto i potenziali fruitori dell’agevolazioni a ragionare sopra l’effettiva convenienza del procedimento. Tanto per fare un esempio, per i lavori edili da 50 mila euro, con detrazione Irpef al 50% e recupero fiscale in 10 anni, la cessione del credito a Poste riconoscerebbe un controvalore pari a 22.375 euro. Il prezzo complessivo da pagare all’istituto, dovuto per l’operazione effettuata, sarebbe invece pari a 2.625 euro. Un primo accenno di un listino prezzi che, come detto, può essere considerato un volantino sul quale scorgere eventuali convenienze sull’operazione da effettuare con Poste.
Sul sito web dell’Istituto sarà visionabile l’elenco con le relative prestazioni, dopo la riapertura della piattaforma web (arrivata il 7 marzo) dopo la chiusura provvisoria dovuta al ripensamento sulle cessioni del credito multiple. E’ chiaro che il tariffario in questione si applica solo ed esclusivamente per quelle operazioni che saranno accettate da Poste Italiane. In senso generale, il mese di marzo era stato indicato come quello del nuovo giro di boa, stavolta (si ritiene) definitivo. Le procedure resteranno quelle standard e ogni istituto avrà facoltà di applicare le sue tariffe. Anche se il tema del sequestro dei crediti fiscali resta tuttora da definire al meglio.
Al netto dei dettagli ancora da rifinire, la cessione del credito resta un’opportunità per tutti i bonus edilizi, incluso il Superbonus 110%. Passata la paura di rallentamento per le imprese che, in nome di una maggiore attenzione contro eventuali attività illecite, rischiavano di rimanere con lavori sospesi e costi insostenibili. Non che il Governo abbia rinunciato a monitorare al meglio la situazione. Ma la prospettiva, ora, è quella di lasciare alle imprese libertà di manovra, a patto di documentare in modo dettagliato tutti i passaggi dell’operazione, qualunque sia l’istituto terzo che la effettuerà. Per quanto riguarda Poste Italiane, la prima azienda a riattivare il portale per la cessione del credito, il prezzario sarà ripartito in base alla tipologia di operazione.
Ad esempio, su applicheranno 100 euro per ogni 110 euro di credito d’imposta acquistato, con relazione agli interventi del Superbonus 110% e recupero in 4 anni. Ossia il 90,91% del valore nominale del credito d’imposta che verrà maturato. E ancora, 89,5 euro per ogni 100 euro, in caso però di lavori diversi rispetto a quelli inquadrati nell’egida del Superbonus. In questo caso il recupero sarà a 5 anni, con importo liquidato pari all’89,5% del valore nominale del ceduto. Infine, 80 euro per ogni 100 euro di credito d’imposta acquistato da Poste se gli interventi in questione saranno diversi dai qualificanti per il Superbonus ma con recupero in 10 anni. L’importo liquidato, quindi, sarà pari all’80% del valore nominale del credito. Un potenziale vantaggio o svantaggio riguarda la suscettibilità dei prezzi a possibili modifiche future. Ma anche i possibili aggiornamenti periodici, dovuti alla variabilità del mercato.