Circola in questi giorni un messaggio rivolto a molti possessori della nota carta ricaricabile: blocco immediato della PostePay. Ecco cosa sta succedendo.
La PostePay è stata una di quelle idee geniali che se non ci fossero state sarebbero da inventare. Agli “albori” degli acquisti online, probabilmente ha “salvato” migliaia di conti correnti. Anche se oggi diamo per scontata la sicurezza, infatti, non sempre è stato così. Comunicare i dati Iban o della Carta di Credito per comprare qualcosa poteva essere molto rischioso. Certo, anche oggi bisogna stare molto attenti. Ma almeno, con una carta ricaricabile come la PostePay si fa shopping più serenamente. Ricaricandola dell’importo necessario all’acquisto, infatti, non si rischia che vengano sottratti – eventualmente – altri soldi.
Ad ogni modo, come già detto, gli acquisti sui negozi virtuali sono per lo più sicuri, ma la comodità della PostePay ricaricabile non è “passata di moda”, anzi. Insieme alla “fama”, però, è arrivato il rovescio della medaglia. La PostePay – o meglio i suoi titolari – sono continuamente oggetto di tentativi di truffa. Vediamo cosa sta succedendo ultimamente.
“PostePay bloccata”, il messaggio che allarma (e a ragione)
Molti possessori della carta ricaricabile stanno ricevendo un SMS con una comunicazione allarmante: “La tua PostePay sarà immediatamente bloccata. Per risolvere il problema clicca su questo link“, o testi similari. Forse qualcuno avrà già capito che si tratta dell’ennesimo tentativo di phishing. Per chi invece non sa di cosa stiamo parlando, è consigliabile continuare a leggere l’articolo.
Tramite SMS come questi, astuti malviventi cercano di rubare dati. E per dati si intende password, credenziali del conto bancario o postale, soprattutto. Chi riceve un SMS del genere può pensare, ingenuamente, che ci sia qualche problema sulla carta, e cliccare sul link. In realtà, Poste (così come banche e altre realtà) non chiedono MAI di risolvere un problema accedendo ad un sito. E men che meno chiedono “a conferma” dati personali, codici fiscali, password o Pin.
Come riconoscere una truffa e quindi difendersi?
I messaggi “allarmistici” che avvisano di problemi urgenti e invitano a compiere una qualche azione sono sempre sintomo di tentativo di truffa. Facendo credere all’utente che comunicando i dati si risolva, ottengono informazioni preziosissime. E a quel punto è tardi. Nel giro di pochissimo tempo i criminali svuotano conti, carte, libretti postali. Ma possono anche eseguire pagamenti per acquisti all’estero, attivare abbonamenti costosissimi, e quando va peggio possono rubare l’identità.
Le indicazioni per difendersi da questi attacchi criminali valgono un po’ per tutti i settori: per il conto in banca, per l’assicurazione, per le carte di credito, per i contratti con Luce e Gas, per qualsiasi cosa che movimenti denaro insomma.
Poste Italiane, che è a conoscenza dei numerosi tentativi di fronde che i criminali effettuano utilizzando i suoi prodotti, ha creato una pagina apposita con utili informazioni. Riportiamo uno stralcio delle istruzioni che possono fare molto comodo per evitare di cadere in trappola: “Poste Italiane S.p.A. e PostePay S.p.A. hanno a cuore la tua sicurezza. Per questo, insieme alla nostra esperienza, ti offriamo queste poche e semplici regole: non chiedono mai di fornire i tuoi dati e codici personali, i dati delle carte di pagamento (ad esempio il numero di carta Postepay, data di scadenza, codice di verifica CVV2, CVC2) o i codici di sicurezza (ad esempio il PIN o la password) in nessuna modalità e per nessuna finalità. Ricorda che anche il numero di cellulare è un’informazione personale da tenere sempre protetta.”
Truffe in aumento, non solo su PostePay e Banche
Il fenomeno del phishing è nato praticamente insieme al digitale. Purtroppo però, con l’aumento delle persone che utilizzano cellulari, App e Pc, i criminali hanno intensificato il loro “operato”. Ogni giorno tentano di raggirare qualcuno con false telefonate, falsi SMS, false email, che sembrano provenire da personale di una qualche azienda.
Anche chi è sempre attento rischia di “cascarci” perché i truffatori sanno bene come “argomentare”. Quindi rinnoviamo anche noi i nostri consigli. Purtroppo è bene non fidarsi mai di nessuno. Se qualche operatore di qualsiasi realtà vi chiama, vi scrive o altro per dirvi che c’è un problema, non ascoltatelo. Contattate personalmente, con i numeri o indirizzi che avete voi, la banca o l’oggetto del “problema”. Solo così sarete sicuri di parlare davvero con il personale ufficiale. E risparmierete un sacco di “grane” e un sacco di soldi.