La caccia al carburante potrebbe finire per provocare degli eccessi. Nonostante alcuni distributori ritengano che la crisi possa rientrare prima del previsto.
Prima la pandemia, ora la guerra alle porte dell’Europa. Abbastanza elementi per rinnovare con effetti sempre più deleteri una delle crisi peggiori del secolo. E l’escalation è continua.
L’aumento dei prezzi su tutti i fronti ha generato una psicosi collettiva, che ha indotto un nutrito gruppo di cittadini a una caccia alle scorte frutto del susseguirsi di notizie sugli effetti della guerra. Pratici e soprattutto economici. La corsa agli approvvigionamenti sta riguardando qualsiasi bene soggetto a rincaro e, in qualche modo, a una possibile penuria da qui ai prossimi mesi. E’ il caso di alcune varietà di generi alimentari, dati in esaurimento da determinate associazioni di categoria (soprattutto l’olio di semi di girasole). E, in modo diverso, anche del carburante. Le insegne luminose dei distributori raccontano in modo abbastanza esaustivo la stori dei nostri giorni. Rincari stellari, quasi mai visti, figli di un clima di incertezza economica difficilmente risolvibile a breve termine.
Certo è che, per quanto gli accenni di panico collettivo abbiano spinto i consumatori a fare rifornimenti preventivi in quei distributori ancora accessibili, è sempre bene agire con criterio. Ricordandosi, soprattutto, che anche altri utenti hanno diritto ad accedere ai beni essenziali. La paura che la benzina (ma il carburante in generale) possa salire attorno a quota 3 euro è tangibile e, a ben vedere, anche giustificata da un rischio abbastanza concreto. Ma pur sempre un rischio. Sufficiente, però, per far sì che alcuni automobilisti decidano di far scorta persino di carburante. Va però tenuto presente che, accanto al comprensibile timore, esistono dei limiti di Legge.
Carburante, c’è un limite alle scorte personali? Quali sono le regole
In sostanza, fare rifornimento è legittimo ma solo fino a un certo punto. Le scorte personali, infatti, non devono pregiudicare il diritto altrui a godere dei beni di prima necessità. Nel caso del carburante, l’obiettivo non è tanto fare il pieno del serbatoio, quanto dotarsi di alcune riserve per i tempi di magra. Si tratta delle classiche taniche di benzina che, in numero variabile, possono essere conservate nel proprio garage. Sarà forse capitato a qualcuno di noi di incontrare qualcuno, soprattutto nelle ore serali, approssimarsi al distributore e riempire una tanica di carburante. Beh, è bene sapere che non c’è solo il buonsenso a dirci di fare attenzione a non esagerare ma anche alcuni passaggi legislativi. Nello specifico, quello della legge 1839 del 12 agosto 1962, e successivi aggiornamenti del 2015.
Nel testo si fa riferimento allo stoccaggio e al trasporto dei combustibili connessi al trasporto su strada. L’articolo 168 disciplina l’accesso alle scorte di carburante, per la quale è previsto un massimo di 60 litri. E, in caso di detenzione maggiore, si potrebbe incorrere in una multa da 162 euro. Qualora si intenda uscir fuori dal Paese con del carburante in tanica a bordo, non si potrà andare oltre i 10 litri all’interno dell’auto. Un quantitativo maggiore significherebbe una “detenzione per scopi commerciali” e potrebbe significare una multa salata, oltre che il sequestro delle taniche.
Le taniche
A proposito di recipienti, anche queste ultime devono essere conformi alle direttive CE. Anzi, c’è persino un codice di omologazione e una data di fabbricazione a cui fare riferimento. In sostanza, andare al distributore dotati solo di bottiglie o qualsiasi recipiente ci capiti sotto tiro non sarà consentito. I recipienti dovranno essere provvisti anche di una retina anti-fiamma sul proprio tappo, che dovrà essere a chiusura ermetica e con becco per il travaso del liquido.