Bunker antiatomici e rifugi antiaerei, dove si trovano in Italia? Sono in numero soddisfacente per poter consentire piani di fuga a tutti i cittadini?
Gli ultimi eventi in Europa hanno creato allarmismo circa un imminente scoppio della terza guerra mondiale e l’uso del nucleare. E’ caccia ai bunker e ai rifugi.
Dalla notte alla mattina siamo passati da una pandemia globale alla guerra tra Russia e Ucraina. Prima un virus che crea il panico in tutto il mondo obbligando a misure preventive che hanno minato la libertà di ogni individuo e poi bombe, spari, esodi e il timore di una guerra nucleare. I mali non finiscono mai e proprio quando si intravedeva un miglioramento nella pandemia, l’umanità cade in un delitto ancora più atroce, la guerra. Nel 2022 – come nel 146 a.C., nel 1550, nel 1914 – la sete di potere, di conquista, di affermazione della propria superiorità come nazione continua a far nascere conflitti in cui a morire sono bambini, donne, civili e giovani militari chiamati a combattere per un motivo che non comprendono. Vite sconvolte nei paese coinvolti ma anche nelle nazioni vicine. E in Italia cresce il timore del demone nucleare.
In caso di scoppio di una guerra di portata più vasta è bene sapere dove sono posizionati i bunker antiatomici e i rifugi antiaerei in Italia. Iniziamo da Milano, capoluogo lombardo in cui si trova un rifugio in Via Gioia, uno in Via Cesare Battisti, in Piazza Grande e il Rifugio 87 in Viale Bodio.
A Torino, poi, in Piazza Risorgimento ci sono tre gallerie lunghe 40 metri, larghe 4,5 metri e alte 3,3 metri che possono ospitare 1.200 persone. In Alto Adige si trova il Bunker Gampen mentre a Napoli c’è un rifugio nei quartieri spagnoli. Infine, a Roma si trova il maggior numero di bunker antiatomici e rifugi antiaerei. Sono posizionati a Villa Ada, Villa Torlonia, Palazzo Valentini e a Piazza Venezia dove c’è un rifugio di 80 mq con muri spessi 2 metri. Nel Palazzo degli Uffici all’Eur si trova a 33 metri di profondità un bunker di 450 mq con capienza di 400 persone per un massimo di tre mesi. In provincia di Roma si trova, poi, il Bunker Soratte presso Monte Soratte. Mussolini, le truppe naziste e, tra il 1967 e il 1972, il Presidente della Repubblica Saragat sono stati “ospiti” di questi bunker.
Il piano di fuga in caso di scoppio di una guerra che coinvolge anche l’Italia e in caso di bomba atomica non è certo sufficiente per tutta la popolazione. I bunker e i rifugi sono decisamente troppo pochi per salvare i cittadini e, di conseguenza, c’è chi sta agendo in autonomia comprando bunker dai costi alquanto onerosi. C’è, poi, chi stila liste per avere in casa tutto l’occorrente in caso di bisogno e chi svuota i supermercati per timore di non avere scorte di cibo sufficienti. Il demone nucleare, dunque, sta scatenando una paura collettiva che si spera non sfoci in follia. Il Governo dovrebbe agire in tal senso per “rassicurare” i cittadini evitando che la corsa allo iodio sia l’unica soluzione intravista dagli italiani.