Italia senza riscaldamento: qualcuno li sta già spegnendo

Le notizie inerenti la fornitura di gas nel nostro paese non sono delle migliori. Seppur ancora remota non è da escludere la possibilità di un’Italia senza riscaldamento

Il perdurare del conflitto potrebbe portare a scenari piuttosto preoccupanti, per questo il Governo è già al lavoro per studiare delle contromosse.

Italia senza riscaldamento
Fonte Adobe Stock

Le incertezze in questa fase storica sono molteplici. Al momento non si può fare altro che convivere con esse. I continui rincari iniziati alla fine dello scorso anno si sono inaspriti ulteriormente con l’inizio del conflitto in Ucraina.

Le ostilità infatti hanno portato ad una riduzione dell’importazione del gas russo e di altre materie prime come il grano, che il Bel Paese acquista in buona parte dall’Ucraina. Focalizzandoci solo sulla situazione inerente al gas, il quadro non è per nulla roseo.

Italia senza riscaldamento: le strade percorribili per evitare questo scenario

Basti pensare che se le tensioni dovessero protrarsi ancora a lungo sarà difficile importare questo importante prodotto in Italia. Gli altri paesi produttori al di fuori della Russia potrebbero optare per una riduzione dell’export per far fronte al fabbisogno interno.

Ciò significherebbe dover rinunciare al gas e di conseguenza anche ai sistemi di riscaldamento. Una situazione che va assolutamente scongiurata. Per questo il Governo è all’opera per proporre delle contromisure adeguate.

Una soluzione sarebbe il potenziamento del TAP, gasdotto che arriva dai paesi orientali fino alle coste del Salento. In alternativa il premier Mario Draghi vorrebbe estrarre tale materia dal suolo italiano e diversificare le fonti energetiche. Si fa largo anche l’ipotesi di riattivare alcune centrali di carbone ad oggi dismesse.

Ovviamente è necessario ponderare realisticamente quanto queste strade alternative consentano al Bel Paese di essere autosufficiente e possano davvero soddisfare le esigenze dell’intera popolazione.

Una condizione piuttosto incresciosa che fa il paio con quella già critica del caro carburanti, con i prezzi di benzina e diesel che hanno sforato di gran lunga i 2 euro al litro. Da non trascurare nemmeno la mancanza di grano. Per il nostro popolo è fondamentale ai fini della produzione della pasta, eccellenza italiana invidiata in ogni parte del mondo. 

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