Le pillole di iodio assunte per proteggersi dalle radiazioni rischiano di provocare seri danni alla salute. Gli esperti lanciano l’allarme.
Una moda degli ultimi tempi deve tener conto degli effetti collaterali. Scopriamo qual è la verità sulle pillole di iodio.
Le radiazioni fanno paura, è un dato di fatto. Conoscendo le conseguenze sulla salute si cerca di limitare i danni escogitando trucchi e approfondendo la questione. Alle volte, però, sottovalutare i rischi dei rimedi fai da te può creare più problematiche delle radiazioni stesse. Sul web impazzano le ricerche sulle pillole di iodio il cui compito dovrebbe essere quello di proteggerci da eventuali esposizioni alle radiazioni. Il timore di questo tipo di contagio si sta diffondendo a dismisura in seguito alla scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina e alle pressioni che Putin avanza basandosi proprio sul possesso dell’arma nucleare. In più, i russi hanno bombardato le centrali nucleari di Chernobyl e Zaporizhzhia spargendo ulteriore panico. Le pillole di iodio sono la soluzione?
Pillole di iodo, cosa occorre sapere
Gli italiani si stanno informando sui pericoli delle radiazioni nucleari e cercano di capire come tutelarsi da un’eventuale esplosione di una centrale nucleare. Dalle ricerche sul web, si è capito che lo iodio può fornire un’adeguata protezione contro le radiazioni se non prevenire i danni. Da qui è scaturita una caccia alle confezioni di pillole di iodio e le farmacie stanno controllando le scorte per capire la quantità a loro disposizione. Stesse verifiche vengono effettuate dal Ministero della Salute e dalla Protezione Civile.
Gli esperti, però, mettono in guardia i cittadini. Un dosaggio sbagliato e non necessario di iodo può provocare seri danni collaterali. E’ fondamentale conoscere le giuste modalità di assunzione e soprattutto occorre sapere che lo iodio non deve essere assunto in forma preventiva se non c’è presenza di radioattività.
Cos’è la ionoprofilassi
La ionoprofilassi fu seguita in seguito allo scoppio della centrale di Chernobyl. Il sale di iodio stabile consente di bloccare l’assorbimento da parte della tiroide dello iodio radioattivo presente nelle radiazioni. Le pillole di iodurio di potassio, dunque, sono state inserite tra le misure protettive da mettere in atto nel momento dello scoppio di una centrale nucleare. Nelle aree eventualmente interessate si potrebbe verificare una distribuzione delle pillole al fine di tutelare la tiroide. L’importante è che l’assunzione avvenga nella tempistica stabilita – da poche ore o un giorno al massimo prima dell’esposizione alle radiazioni e fino alle sei/otto ore successive al momento dell’esposizione.
Importante, oltre ai tempi, anche il dosaggio. Si parla di 10 mSv per la fascia di età compresa tra zero e diciotto anni e per le donne in gravidanza e di 100 mSv per gli adulti.