Inverno alle spalle? Marzo sembra aver portato un riverbero del freddo. Ma con questi dispositivi di riscaldamento si risparmierà qualcosa.
L’inverno è ormai agli sgoccioli eppure, mai come quest’anno, far fronte alle basse temperature è stato difficile. Non tanto per il clima particolarmente rigido quanto per la crisi che ha investito i comparti dell’economia italiana.
A partire dal mese di ottobre, i rincari in bolletta hanno progressivamente sgonfiato le tasche degli italiani, costretti a far fronte alla stagione fredda e, in contemporanea, alla doccia gelata degli aumenti. Una combinazione decisamente deleteria per molti contribuenti, per i quali il problema di conciliare riscaldamento domestico e mantenimento del tetto di spesa. Il riverbero delle basse temperature però, che fanno meritare a marzo l’appellativo di “pazzerello”, non sembrano favorire i contribuenti che pensavano di essersi ormai lasciati alle spalle il periodo peggiore. Il vantaggio è che, in questo momento, è possibile approfittare di alcune offerte di fine stagione, per riuscire a implementare il riscaldamento senza gravare troppo sulle bollette.
Chi ha potuto, soprattutto nelle zone più fredde, si è affidato al pellet. Il combustibile per stufe ad hoc, in grado di riscaldare come e quanto un camino. Tuttavia, per i contribuenti delle zone più temperate, è quanto mai complicato che si finisca per spendere soldi per un dispositivo di questo tipo. A meno che non si abiti in zone di montagna o particolarmente fredde d’inverno. L’affidamento inevitabile alla caldaia funziona, a patto che sia di classi energetiche elevate. Altrimenti la mazzata sarebbe inevitabile. Ci sarebbe però anche un’altra soluzione, a basso consumo ma dal grande contributo in termini di riscaldamento.
Pannelli scandinavi, il riscaldamento domestico alternativo: come funzionano
La soluzione in questione è quella dei pannelli scandinavi a infrarossi, il sistema di mitigazione delle temperature più gettonato nei Paesi del Nord Europa. Considerando che il loro utilizzo avviene principalmente in zone decisamente più fredde del nostro entroterra, è chiaro che la loro efficacia potrebbe essere altrettanta alle latitudini più prossime a noi. Il principio riscaldante è quello dell’irraggiamento, ovvero trasmette il calore direttamente al nostro corpo piuttosto che all’ambiente circostante. Il pannello in questione, essendo l’elemento più caldo presente in un determinato ambiente, trasmette di rimando il suo calore a quelli che ne hanno bisogno. Questo perché il principio dell’irraggiamento è valido solo per corpi solidi. Quindi non per l’aria.
In questo modo, la distribuzione del calore sarà uniforme. Nessun oggetto arderà, chiaro, ma nemmeno resterà privo del tepore necessario. Gli oggetti colpiti dall’irradiazione, diventeranno a loro volta radianti. In questo modo, la dispersione del calore negli ambienti sarà più rapido. Dispositivi di questo tipo esistono in diverse forme e potenza, anche se i più comuni sono compresi fra 300 e 800 W. Solitamente funzionano già i pannelli di consumo e dimensioni medie, ovvero 600 W, distribuiti in 0,6 kWh di consumo orario. I pannelli sono regolati da termostato e non restano accessi più di 6 ore al giorno, per un consumo medio di 3,6 kWh. Il costo sarebbe di circa 1 euro al giorno. Una soluzione efficace e decisamente più economica, alla lunga, rispetto a una stufa a pellet.