Cosa fare in caso di pericolo nucleare: hanno già diramato le istruzioni.
La paura in questi casi, è sempre tanta. Anche quando non si è vicini geograficamente e politicamente, lo scoppio di un conflitto armato preoccupa sempre. Il problema è che si pensa stavolta, qualcuno possa ricorrere addirittura al nucleare, cosa difficilissima ma mai dire ‘impossibile’. Ovviamente il segreto, è non farsi trovare impreparati.
Ed è per questo che la Svizzera, che possiede 365 rifugi, ha pubblicato una guida comportamentale. I cittadini, si sono preoccupati soprattutto dopo che la centrale nucleare di Zaporizhzhya, è stata colpita dalle armi russe. La risposta della Confederazione Svizzera, non si è fatta attendere ed è venuta fuori praticamente una guida su tutto ciò che bisognerebbe fare ed usare, in caso di pericolo.
Il pericolo nucleare è quasi impossibile, ma meglio sapere cosa fare
Una guerra, quella dell’Est Europa, che si spera possa terminare al più presto, ma che presenta anche segni di umanità. Ad esempio, guardate cosa ha fatto il russo, Abramovich, per l’Ucraina. Tornando però alla guida svizzera, qui non si tiene conto solo di possibili incidenti, come un’arma che colpisce una centrale, ma di vere e proprie possibilità che si attacchi tramite nucleare. Secondo il vademecum svizzero, il Paese possiede 9 milioni di posti per i cittadini, il che equivale a più del 100% della popolazione. Cosa portarci dentro? C’è anche questo.
La guida, spiega quali scorte d’emergenza usare. Secondo l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (Ufae), bisogna conservare 9 litri di acqua per ciascuna persona e cibo per una settimana di tempo, che siano a lunga conservazione. In più, per lo stesso periodo, è necessaria anche una scorta di medicinali. Il Paese, sarebbe avvertito di un attacco, tramite il metodo tradizionale: le sirene. Esse avvertiranno la popolazione che dovrà poi eseguire le istruzioni, dettata tramite radio e app Alertswiss.
Per quanto riguarda le scorte, non era tutto. Ci sono anche le compresse di iodio. Generalmente, si usano in caso di fuoriuscita di materiale nucleare da centrali o posti ad alta concentrazione, aiuterebbero l’organismo a non assorbire le radioattività. Nelle cittadine entro il raggio di 50 km dagli impianti nucleari svizzeri, la distribuzione avverrebbe tramite distribuzione preventiva, mentre per chi è al di sopra di quella distanza, sarebbero i cantoni a regolarne l’approvvigionamento. Ovviamente, in caso di situazioni gravi, è prevista la distribuzione per singoli cittadini.
Per finire c’è la più ‘sicura’ tra le possibilità di sopravvivenza, si tratta dei bunker, anche in Italia la gente inizia ad informarsi.