L’invio del Modello RED è fondamentale per tenersi l’accredito della propria pensione. Un’omissione costerebbe la sospensione del trattamento.
Raggiungere età e requisiti per ottenere la propria pensione rappresenta un traguardo fondamentale. Un risultato peraltro non ottenibile da tutti, specie fra i più giovani. I più penalizzati dalla crisi del sistema occupazionale.
Per questo arrivare a farsi scappare quanto ottenuto lavorando una vita intera è una mossa decisamente poco furba. Eppure basta un attimo, una piccola distrazione o, molto più semplicemente, omettere un documento importante per incorrere nello stop. Quello che potrebbe succedere a molti pensionati durante il mese di marzo. Il quale rischia seriamente di calarsi appieno nel suo appellativo “pazzerello” ma non sul fronte del meteo. Un mese che, almeno nelle intenzioni iniziali, avrebbe dovuto coincidere con la fine dello stato di emergenza, alla fine prorogato fino a fine anno. Per ragioni legate alla guerra in Ucraina ma comunque prorogato.
Questo significa che, molto probabilmente, anche nei prossimi mesi si procederà all’erogazione anticipata dalla pensione, come avvenuto durante tutto il periodo di pandemia. Staremo a vedere. Molto più urgente è capire in che modo marzo possa portare via la pensione a una buona fetta di aventi diritto che non rispetteranno la scadenza per la presentazione di un determinato documento. Si parla, nello specifico, di un adempimento obbligatorio, ossia quello dell’inoltro del Modello di dichiarazione reddituale dell’anno di imposta preso in considerazione. Il Modello RED naturalmente. molti pensionati hanno ricevuto comunicazione dall’Inps di favorire il documento relativo all’anno 2019.
Pensione, perché può saltare l’accredito di marzo
Il sollecito dell’Inps riportava una data limite ben precisa, quella del 28 febbraio 2022. Chiunque entro questa scadenza non avesse presentato il Modello Red si sarebbe ritrovato di fronte a una conseguenza decisamente spiacevole. Il trattamento integrativo sarebbe stato sospeso, in quanto il Modello RED è necessario proprio al fine di comunicare eventuali altre fonti reddituali a beneficio dell’intestatario della pensione. Incluse le pensioni integrative o quelle accumulate lavorando all’estero. I destinatari del sollecito, in sostanza, avrebbero dovuto svolgere accertamenti rapidi e, in caso effettivamente fosse mancato il documento, provvedere a inoltrarlo nel più breve tempo possibile, così da evitare brutte sorprese.
Del resto, non si tratta di una procedura impossibile. Le modalità di invio del Modulo RED consentono una deroga fino a tutto il mese di marzo. Ravvedersi, quindi, è ancora possibile: basterà recarsi presso un Caf e portare con sé documenti e lettera dell’Inps, per poi affidare a loro il compito di comunicare quanto dovuto. Altrimenti, il Modello potrà essere trasmesso direttamente dal pensionato interessato, tramite il servizio messo a disposizione dall’Inps sul proprio sito. In questo caso, saranno necessarie le credenziali Spid, Cie o Cns. La prima soluzione è comunque consigliabile, in quanto alcuni Caf consentono di default l’invio fino alla fine del mese corrente. E’ chiaro che, in futuro, sarà altrettanto consigliabile non trascinarsi fino alla data limite. La sospensione del trattamento sarebbe una conseguenza decisamente spiacevole, per questioni economiche ma anche burocratiche.