Andare in pensione il prima possibile è il sogno di ogni lavoratore. Grazie ad alcune modalità alternative si può anticipare lo scoglio dei 67 anni
In pochi sanno che è possibile uscire dal mondo del lavoro anche con 5-10 anni di anticipo pur avendo versato pochi contributi.
Lavorare è bello, andare in pensione di più. Questo è lo slogan della maggior parte dei cittadini che ogni giorno si svegliano per dare il loro contributo alla società. Per potersi garantire un’anzianità agiata è necessario maturare alcuni requisiti basilari.
In primis gli anni di contribuzione che solitamente sono 38. A ciò va aggiunto anche l’aspetto anagrafico. La pensione di vecchiaia scatta a 67 anni, ma non è sempre propriamente così. Infatti si può evitare il cosiddetto scalone e concludere anticipatamente la propria carriera.
Pensione: come arrivarci entro i 62 anni con appena 20 anni di contributi versati
Quando è possibile ciò? Si può andare in pensione tra 57 e 62 anni con soli 20 anni di contributi maturati qualora si disponga di una pensione integrativa che consenta l’accesso alla RITA (rendita integrativa temporanea anticipata).
Questa consente di anticipare il tanto atteso momento dell’uscita di scena definitiva dal mondo del lavoro grazie all’accumulo del tesoretto accumulato con il fondo complementare.
Ad onor del vero più che un pensionamento, è uno scivolo che accompagna alla pensione con una rendita erogata dalla somma maturata parallelamente. Andando nel dettaglio, ecco quali caratteristiche bisogna soddisfare:
- Aver compiuto 62 anni ed essere ancora in servizio contestualmente alla cessazione dell’attività lavorativa;
- Compimento dei 57 anni per il lavoratore che risulta disoccupato da almeno 24 mesi;
- Almeno 20 anni di contributi accreditati nell’AGO (Assicurazione Generale Obbligatoria);
- Disporre di almeno 5 anni di contributi accreditati nel fondo previdenziale complementare.
Altro aspetto molto importante da tenere a mente è che l’eventuale domanda della RITA non deve essere presentata all’Inps come si potrebbe erroneamente pensare. Bisogna passare tassativamente per il fondo complementare.
Insomma, il mito secondo cui per avere una buona pensione, sono indispensabili tanti anni di contribuzione non è poi così veritiero. L’importante è ponderare per tempo ogni cosa, in modo tale da non farsi trovare impreparati. D’altronde questa fase storica non è poi così propizia per quanto concerne questa spinosa tematica.