I debiti contratti da un figlio possono ricadere sui genitori? In alcune circostanze sì e, nei casi peggiori, persino la pensione potrebbe essere pignorabile.
Non ci sarebbe davvero nulla di strano se qualcuno, di questi tempi, si dovesse ritrovare in cattive acque finanziarie. La pandemia ha colpito duro e chi è riuscito a cavalcare lo tsunami, non è detto che riesca a resistere anche alle torbide acque del momento.
I rincari diffusi, il lavoro precario e, non ultima, la difficoltà a far fronte a un momento storico psicologicamente difficile, possono creare le condizioni per una flessione dell’individuo. Se, a quanto stiamo vivendo, si aggiunge poi una carenza occupazionale già manifestata prima della pandemia, ecco che le difficoltà economiche possono essere realmente dietro l’angolo. Accumulare debiti è qualcosa che può accadere e riuscire a onorarli potrebbe essere un problema se non si hanno sufficienti risorse a disposizione. In questi casi, è possibile che possa essere qualcun altro a pagare lo scotto al nostro posto? Tendenzialmente no, anche si tratta di un parente.
In alcuni casi, però, le circostanze possono essere tali da portare il creditore a rivalersi su persone terze rispetto al debito. Uno dei casi più pertinenti, in questo senso, è quando ad avere problemi economici o debiti è un figlio minorenne. Chiaramente, in virtù di questo, sarà chi ne esercita la patria potestà (quindi i genitori) a rispondere delle pendenze accumulate. In caso di difficoltà ulteriori che riguardano i genitori, che per qualsiasi ragione potrebbero non essere in grado di riparare alla situazione, il creditore potrebbe rivalersi sulla pensione e anche su altri beni degli stessi. Resta il fatto che pagare il dovuto è un dovere. Anche se le motivazioni che possono portate a non saldare il debito possono essere altrettante.
E’ chiaro che non saldare un debito comporti sempre delle conseguenze negative. Come detto, però, in determinate circostanze potrebbe accadere che qualcuno finisca per pagare le conseguenze degli errori al posto di chi li ha commessi. Il caso del debitore minorenne, per quanto improbabile, è un esempio abbastanza calzante. Le leggi in vigore prevedono in questi casi delle conseguenze su beni o pensione dei genitori, inevitabilmente. Il pignoramento è il caso più estremo. Inoltre, sulla prima casa può vigere anche il principio di impignorabilità (solo ed esclusivamente su questa). La seconda abitazione, invece, correrebbe il rischio. Per i figli minori, la responsabilità genitoriale lega le mani. In caso di debiti contratti da un figlio maggiorenne, il debito ricadrà in ogni caso su quest’ultimo. La Legge non prevede che tali pendenze ricadano sui genitori e, per questo, pensione e altri beni sarebbero al sicuro.
Con l’eccezione di un figlio maggiorenne residente presso l’abitazione genitoriale. Qualora fosse questa la circostanza, i debiti contratti da lui potrebbero ricadere su madre e padre, naturalmente nel momento in cui il debitore originario non dovesse onorare quanto previsto. La pensione, in particolare, può essere soggetta a pignoramento ma solo entro i limiti fissati a norma di legge: l’intero importo non potrà essere requisito e solo alcuni trattamenti sono considerati pignorabili. Si tratta, nello specifico, di pensione ordinaria, di reversibilità e invalidità, quest’ultima solo in caso di pagamento di un credito alimentare in favore di figli, ex coniuge e familiari in difficoltà economica.