Se il prezzo della pasta aumenta è il momento di creare una personale scorta illimitata e non pensarci più. Scopriamo la soluzione ideale per riempire sempre il piatto.
I rincari delle materie prime sono sempre più consistenti. I contribuenti spendono più del previsto e così non si può continuare. E’ il momento di attivarsi.
Intraprendenza e furbizia sono qualità che agli italiani non mancano. Vengono fuori in contesti di difficoltà e incertezze, quando è necessario ingegnarsi per arginare i pericoli di una situazione pronta a degenerare. Dopo due anni vissuti nella bolla della pandemia e l’arrivo di una guerra vicino a casa nostra il rischio di un cedimento è forte ma è proprio in questi momenti che la reazione deve essere più forte. E allora ecco che l’orgoglio prende il sopravvento e per contrastare i rincari ci si rimbocca le maniche. Oltre ai trucchi per limitare i consumi di luce e gas e a quelli per ridurre l’importo della spesa al supermercato è il momento di capire come sopperire ad una eventuale mancanza della pasta sugli scaffali.
Il prezzo della pasta aumenta, come affrontarlo
L’aumento del costo del grano, del carburante e le difficoltà nei trasposti stanno portando diverse imprese – tra cui La Molisana – a bloccare la produzione della pasta e a spegnere i macchinari per ridurre i consumi. Se presenti sugli scaffali, poi, le confezioni di pasta hanno raggiunto prezzi mai visti prima e gli aumenti continueranno. Per noi italiani pensare di non mangiare più l’alimento per eccellenza della dieta mediterranea è inimmaginabile. E’ il momento, dunque, di farne scorta in autonomia utilizzando gli strumenti che la tecnologia ci ha regalato.
Impastatrici, planetarie e sfogliatrici elettriche sono elettrodomestici di semplice utilizzo con cui dedicarsi alla produzione della pasta. Dopo averne preparata in abbondanza, però, occorre prestare attenzione alla conservazione corretta dell’alimento per non rischiare di sprecare il lavoro svolto.
Come conservare correttamente le scorte
La pasta, una volta preparata, deve essere seccata per conservarla più a lungo. L’umidità, infatti, fa proliferare i batteri nonostante renda la pasta più morbida. Ecco perché la pasta fresca deve essere conservata in frigorifero. Quella da noi preparata, invece, deve essere essiccata e per farlo si può acquistare un essiccatore oppure procedere in autonomia contando solamente sulle proprie mani e abilità – evitando così una spesa superflua.
Una volta stesa e preparata, la pasta dovrà essere disposta su vassoi o teglie rivestite di carta da forno. Se si hanno dei telai si raggiungeranno risultati più professionali ma non sono indispensabili. Dopo la disposizione occorrerà accendere il forno spostando il cursore sulla modalità ventilata senza, però, accendere la temperatura. L’aria fredda consentirà alla pasta di essiccarsi in circa trenta minuti. Ricordate di tenere lo sportello semi aperto per una più idonea ventilazione. Trascorso il breve periodo di tempo, l’umidità sarà del tutto eliminata e la pasta potrà essere congelata e conservata a lungo.