Chi lo ha già pagato non sapendo di esserne esonerato, potrà richiedere il rimborso del Canone Rai. Ecco come inoltrare domanda.
Qualche mese fa si era parlato di una nuova versione del Canone Rai. Anzi, una riproposizione più che una novità. Dal 2014 la tassa più detestata dagli italiani è stata infatti correlata alla fattura dell’elettricità.
Per certi versi una soluzione per non scordarsela. Per altri, però, una decisione che ha costretto anche i potenziali esonerati a dover precisare di non essere in possesso dei dispositivi che, in teoria, permettono la fruizione del servizio della tv pubblica. La proposta, per ovviare ai problemi, era di riportare tutto come prima a partire dal 2023: bollettini separati e niente più incombenze dichiarative. Si vedrà, anche se è molto probabile che andrà così. A proposito di esoneri, intanto, chi rientra in questa categoria potrebbe avere un preciso vantaggio. Una sorta di deroga al servizio, peraltro notata dagli stessi vertici Rai che, a fine 2021, avevano proposto di estendere la tassa anche ad altri dispositivi.
Il motivo era semplice: anche chi non possiede un televisore può usufruire dei servizi della rete nazionale. I dispositivi mobili, però, non figurano fra quelli soggetti a tassazione. E l’amministratore delegato del Gruppo Rai, Carlo Fuortes, aveva avanzato la proposta di pareggiare la questione includendo anche iPad, iPhone e qualunque altro strumento digitale in grado di fornire il servizio all’interno del Canone Rai, come peraltro avviene anche in altri Paesi. Su questo fronte non sono stati mossi passi, anche se l’ad aveva segnalato più volte la disparità fra gli standard qualitativi offerti e le entrate effettive tramite la tassa.
Canone Rai, come funzionano i rimborsi per gli esonerati
Per il momento, l’unica vera novità potrebbe essere il ritorno al bollettino separato. Nel frattempo, gli esonerati dal Canone restano gli stessi. Chi non possiede una tv impostata in funzione dei programmi televisivi offerti, non sarà tenuto a versare la tassa. Previa comunicazione all’ente, da effettuare tempestivamente per evitare di farsi recapitare il primo dei due addebiti (per un costo complessivo di 90 euro l’anno). A ogni modo, non è solo chi non possiede una tv a essere chiamato fuori dalla tassa del Canone Rai. Tenendo presente che, almeno per tutto quest’anno, si continuerà a ragionare sul concetto di “presunzione di detenzione dell’apparecchio televisivo”, anche le altre categorie di esentati dovranno far presente per tempo la loro condizione.
La domanda di esonero dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate. Possono inoltrarla anche gli anziani over 75, il cui reddito non supera gli 8 mila euro, ma anche gli agenti diplomatici e consolari provenienti da Paesi in cui il medesimo trattamento è riservato ai corrispettivi italiani. Niente tassa anche per i militari di stanza in Italia. Per quanto riguarda i dispositivi mobili, l’unica circostanza “tassabile” è legata all’utilizzo di chiavette, schede o decoder che possono essere sintonizzati con radio e tv. Le trasmissioni via internet non saranno considerate valide. Alcuni casi di esenzione possono riguardare i beneficiari della Legge 104 ma solo in determinate circostanze. Chi dovesse aver già pagato il Canone, magari perché non a conoscenza dell’esonero, e dovesse naturalmente figurare in queste categorie, potrà richiedere un rimborso, inoltrando domanda all’Agenzia delle Entrate. Meglio ricontrollare le vecchie (ma non troppo) bollette.