La preoccupazione che il conflitto tra Russia e Ucraina possa espandersi fino in Italia sta portando molti cittadini ad informarsi sui costi per la realizzazione di un bunker
A confermare il trend è il titolare dell’azienda Minus Energie, specializzata nella progettazione e nella realizzazione di rifugi antiatomici.
La guerra tra Russia e Ucraina è al momento piuttosto lontana dai nostri confini, eppure in alcune persone c’è il timore che possa essere coinvolto anche il Bel Paese. In attesa di capire quali saranno i prossimi sviluppi, diversi cittadini da nord a sud Italia stanno iniziando a cautelarsi.
Sono già in tanti ad aver preso informazioni per quanto concerne la realizzazione di un bunker per mettersi al riparo in caso di attacco all’Italia. A testimoniare questo andamento ci ha pensato Giulio Cavicchioli numero uno di Minus Energie, società che si occupa proprio della costruzioni di strutture adibite a proteggersi da dispositivi atomici.
Intervistato da Repubblica, il leader dell’azienda ha testimoniato la preoccupazione degli italiani. In molti vogliono essere pronti all’evenienza qualora il conflitto dovesse assumere dei connotati più elevati.
Naturalmente non si tratta di una costruzione qualsiasi. Quindi prevede dei costi specifici, che non tutti possono permettersi, ma non così spropositati. In primis bisogna capire se si dispone dello spazio necessario per costruirlo. Qualora così non fosse, è indispensabile comprare un terreno sul quale poter effettuare i lavori.
Chi invece può disporre di uno spazio proprio deve considerare che la spesa va dai 2.000 ai 3.000 euro al metro quadro. Considerando che la grandezza di queste strutture si aggira tra i 30 i 40 metri quadri di grandezza, l’esborso economico si aggira tra i 60.000 e i 90.000 euro.
Questo è in linea di massima per quanto concerne un bunker con capienza non proprio elevata. Si può anche arrivare a 100 metri quadrati con un costo tra i 200.000 e i 300.000. In pratica più di una normale abitazione.
L’arredamento invece è la parte meno onerosa della questione. Bastano dei letti, degli elettrodomestici e al massimo una radio per avere notizie dal mondo esterno. Almeno sotto questo punto di vista non serve chissà quale disponibilità.