Alcune circostanze esulano dal semplice rispetto delle regole alla guida dell’auto. E la multa può arrivare anche per uno svarione su formale.
Rispettare alla lettera il Codice della Strada è la prima regola per evitare guai. A sé stessi, agli altri e anche al proprio portafogli. Incappare in una multa è più facile di quanto non si pensi.
E se il rispetto dei limiti di velocità, della segnaletica e di tutto ciò che compone il codice dovrebbe essere scontato, molto spesso è la distrazione a truccare il mazzo. Basta un attimo per infrangere le righe piccole della legge che regola la circolazione sulla strada, magari semplicemente parcheggiando l’auto dove non è consentito. Cautela e buonsenso dovrebbero accompagnarci ogni volta che accendiamo il motore della nostra auto. In alcuni frangenti, però, la disattenzione vanifica in un attimo quanto di buono avremmo voluto fare. E allora, per essere finiti sotto l’occhio di un vigile o quello di una telecamera, la multa arriverebbe puntuale a farci pagare caro il nostro svarione.
Il Codice della Strada è ben più severo rispetto a qualche contravvenzione. In alcuni casi, gli illeciti commessi possono sfociare nel penale, oppure procurare delle sanzioni che possono portare al fermo del veicolo, al ritiro della patente e altri provvedimenti più o meno pesanti. A seconda, naturalmente, della violazione commessa. Fra le varie sanzioni figura, ormai da diversi anni, la detrazione dei punti dalla patente. Un sistema introdotto l’1 luglio 2003 proprio per ridurre i sinistri sulle strade italiane, con la prospettiva di una sorta di “ammonimento” a fare da deterrente contro la guida spericolata. In totale, ogni automobilista possiede 20 punti, attribuiti e registrati presso l’Anagrafe degli automobilisti. In base alle infrazioni commesse, il guidatore può perdere più o meno punti.
Multa per omessa comunicazione: quanto deve pagare il cittadino distratto
Il sistema a punti ha portato qualche risultato positivo. Certo, non ha contribuito ad azzerare la percentuale di incidenti stradali ma, quantomeno, ha scoraggiato gli automobilisti dal commettere furbizie potenzialmente pericolose. Anche perché, come detto, la prospettiva di un azzeramento del punteggio è decisamente da brividi. Chi perde tutti i punti, infatti, incorrerà nel ritiro della patente e dovrà sostenere nuovamente l’esame di idoneità tecnica. Se si omette dal recarsi preso la sede d’esame, la Pubblica amministrazione provvederà a sospendere il documento a tempo indeterminato. In soldoni, addio alla patente di guida. Altro che multa. A ogni modo, l’attenzione su strada non è l’unica variabile da tenere in considerazione, seppur sicuramente la più importante.
La violazione, infatti, pur costando dei punti sulla patente potrebbe non essere contestata immediatamente dalla Forza pubblica. In questi casi, secondo quanto previsto dall’articolo 126 bis comma 2 del Codice stradale, toccherà al proprietario del veicolo comunicare i dati di chi, in quel momento, si trovava al volante dell’auto. In caso il proprietario fosse una persona giuridica, sarà essa stessa a figurare come obbligato. Una comunicazione da non dimenticare per nessun motivo. La Legge, infatti, prevede multe fino a 1.166 euro per il proprietario del veicolo che dovesse omettere di comunicare quanto dovuto alle autorità. Una sentenza del 2018 della Corte di Cassazione, ha precisato che il proprietario è tenuto a essere costantemente informato di chi è al veicolo del proprio mezzo. Pena, l’essere ritenuto responsabile di eventuali infrazioni. Unica eccezione, un caso considerato imprevedibile (ad esempio qualora l’auto sia stata rubata).