Diminuire l’importo delle tasse è possibile per alcuni lavoratori dipendenti che percepiscono una retribuzione sotto i 2 mila euro. Scopriamo come fare.
Pagare meno tasse non è un sogno per alcuni lavoratori. Mano alla calcolatrice per capire come diminuire i fastidiosi pagamenti.
Le tasse, obbligo per i contribuenti piuttosto sgradito ma necessario. I percettori di una retribuzione compresa tra i 1.200 euro e il 1.600 euro vedono detrarre dall’importo lordo mensile somme importanti. Riuscire ad abbassare tali riduzioni aumentando, così, lo stipendio netto è un obiettivo condiviso ma non tutti i lavoratori sanno come raggiungerlo. Ebbene, dei modi ci sono e possono essere messi in atto fin da subito.
Le soluzioni a cui ricorrere per pagare meno tasse sono diverse. Ogni mese, i lavoratori dipendenti pubblici e privati ricevono una busta paga piena di dati ed informazioni sulla retribuzione. Tra i tanti dettagli – come ore di lavoro base e ore di straordinario – troviamo numerose voci che incidono notevolmente sulla differenza tra retribuzione lorda e stipendio netto.
L’importo del netto tiene conto dei contributi previdenziali, di imposte e tasse nonché delle quote sindacali. La somma di tutti questi elementi contribuisce a ridurre ampiamente la retribuzione mensile del lavoratore dipendente. E’ il momento, dunque, di capire come abbassare le riduzioni legate alle voci in questione.
La Legge stabilisce che il Trattamento di Fine Rapporto accumulato dal datore di lavoro e liquidato al momento della cessazione del rapporto di lavoro prevede l’applicazione di un’aliquota IRPEF variabile dal 23 al 43%. Di conseguenza, se un lavoratore dipendente ha un Tfr di 50 mila euro, ad esempio, occorrerà applicare l’aliquota del 43% per conoscere l’importo spettante al lavoratore stesso. Su 50 mila euro, quindi, 21.500 saranno da versare al Fisco in tasse mentre 28.500 euro rimarranno al dipendente.
Per ridurre l’onere di questa tassazione, il lavoratore potrebbe decidere di destinare il Tfr in un fondo pensione di categoria in modo tale da poter dedurre una certa somma dalle tasse. Il Fondo pensione, infatti, prevede che l’aliquota applicata sia compresa tra il 9 e il 15%. Riferendosi all’esempio precedente, su 50 mila euro di Tfr solo 7.500 sarebbero di tasse mentre al lavoratore rimarrebbero 42.500 euro invece di 28.500.
L’importo delle tasse può diminuire appoggiandosi alle detrazioni previste per i dipendenti con retribuzione sotto i 1.600 euro. Il riferimento è alle detrazioni per reddito da lavoro dipendente e alle detrazioni per familiari a carico esclusi i figli (ricordiamo che dal mese di marzo verrà erogato l’Assegno Unico Universale). Il totale annuo delle detrazioni può arrivare a circa 2 mila euro su un reddito di 20 mila euro all’anno.
Ricordiamo, infine, i benefici che il lavoratore con uno stipendio tra i 1.200 e i 1.600 euro può richiedere per aumentare la retribuzione. I bonus in questione vanno a sommarsi allo stipendio ma non concorrono nel calcolo del reddito fiscalmente imponibile. Rappresentano, dunque, un’ottima soluzione per bilanciare tasse ed entrate.