Attenzione, i soldi depositati sul conto corrente bancario o postale non sono più tuoi! Entriamo nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Spesso quasi non ci facciamo caso, eppure sono davvero molte le volte in cui ci ritroviamo a dover mettere mano al portafoglio per poter pagare i vari beni e servizi di nostro interesse.
A partire dall’alimentazione, passando per i vestiti, fino ad arrivare alle bollette delle utenze domestiche, sono davvero tante le spese con cui dover fare i conti e che finiscono inevitabilmente per pesare sul bilancio famigliare. Da qui la decisione di molti di volgere un occhio di riguardo al mondo del risparmio, in modo tale da avere qualche euro in più a cui attingere in caso di necessità.
Proprio in tale ambito sono in molti a lasciare più soldi possibile sul conto corrente in quanto viene considerata la soluzione più sicura. Ma cosa pensereste se vi dicessimo che i soldi depositati sul conto corrente non sono più tuoi, bensì diventano di proprietà dell’istituto bancario o postale? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Conto corrente bancario o postale, attenzione, “i soldi non sono più tuoi”: tutto quello che c’è da sapere
Come abbiamo già visto, lasciare i propri soldi fermi sul conto corrente può rivelarsi spesso controproducente per via dei costi e dei rischi derivanti. Se tutto questo non bastasse, bisogna sapere che i soldi depositati sul conto corrente bancario o postale non sono più tuoi! Ma come è possibile?
Ebbene, in tale ambito si inserisce l’articolo 1834 del Codice civile. In base a quest’ultimo, infatti: “Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi“.
Questo pertanto vuol dire che una volta depositati i soldi sul conto corrente, la banca o la posta ne acquisiscono la proprietà per un certo periodo di tempo. Ovvero fino alla data di scadenza del contratto oppure fino a quando il correntista non ne richieda la relativa restituzione.
Se tutto questo non bastasse, in casi estremi vi è anche il rischio di dover sostenere economicamente la banca in caso di fallimento. In questo caso, infatti, si rischia di dover fare i conti con la procedura del Bail In.
Quest’ultima, ricordiamo, consiste nel prelievo forzoso di denaro dai conti correnti dei clienti con una giacenza media superiore ai 100 mila euro. Come già detto comunque, è bene sottolineare che quest’ultima situazione si può verificare solamente in casi estremi e se il deposito risulta superiore a 100 mila euro.