Resta la procedura dell’anticipo anche per le pensioni di marzo. Si comincia il 23 febbraio e si chiude l’1 del prossimo mese. La certificazione verde è obbligatoria.
Il prossimo 31 marzo scadrà la proroga dello stato di emergenza. In agenda, quindi, dovrebbe esserci il ritorno a una normalità ormai dimenticata da tempo. Almeno in teoria.
Manca poco più di un mese ma già si cerca di mettere in ordine tutte le tessere del mosaico, per capire cosa sarà possibile fare e cosa no a partire dall’1 aprile. Sperando naturalmente che la coincidenza della data non nasconda nuove sorprese. Da capire anche cosa succederà con le pensioni. Per tutto il periodo pandemico, infatti, è stato deciso di applicare la logica dell’erogazione anticipata. Un meccanismo che resterà in vigore ufficialmente fino al 31 marzo, quindi in coincidenza con la cessazione dello stato di emergenza. Dopodiché, non è chiaro come si procederà. Molto dipenderà dallo stato della pandemia in quel momento.
Per ora, meglio concentrarsi sull’erogazione delle pensioni del mese venturo. Poste Italiane inizierà il 23 febbraio e proseguirà fino all’1 marzo, procedendo per la ripartizione dei pensionati secondo l’ordine alfabetico. Gli scaglioni saranno gli stessi utilizzati durante i mesi scorsi, con date di pagamento fissate dall’ordinanza 849 del Dipartimento di Protezione Civile. E, per il momento, resta in vigore anche l’obbligo di esibire il Green Pass, per questa come per tutte le altre operazioni.
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La scaletta delle erogazioni delle pensioni seguirà l’ordine prestabilito, con possibilità di variazione da Comune a Comune. In linea di massima, via mercoledì 23 febbraio con le lettere A e B (iniziali dei cognomi dei pensionati), per poi proseguire il 24 (C-D), 25 (E-K, in corrispondenza all’anticipo di Reddito e Pensione di Cittadinanza, visto che il 27 sarà domenica), 26 (mezza giornata, dalla lettera L alla O), 28 (P-R) e 1 marzo (S-Z). Nella stessa data, inoltre, cadranno i versamenti per chi percepisce la propria pensione direttamente sul conto corrente bancario. Per loro resta fissa la data del primo del mese, senza rientrare quindi nell’anticipo. Per chi si recherà alle Poste, invece, vigerà l’obbligo del Green Pass, da esibire per prendere il numeretto di attesa.
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Per chi è sprovvisto della certificazione verde, interviene il Decreto legge n. 1 del 7 gennaio 2022. Nel quale si specifica che i cittadini che intendono accedere agli uffici pubblici devono obbligatoriamente essere in possesso di Green Pass con QR Code. Negli uffici postali, l’esibizione sarà da effettuare o presso i gestori automatici presenti all’ingresso oppure direttamente allo sportello. Va ricordato che non sarà necessaria la certificazione rafforzata ma basterà quella base, ottenibile con un tampone negativo nelle 48 ore precedenti (72 se molecolare). In pratica, meglio mettersi l’anima in pace: chi è sprovvisto del pass dovrà rinunciare a ritirare la pensione direttamente allo sportello e a vagliare soluzioni alternative. Per gli over 75 è possibile delegare perfino i Carabinieri.