Sigarette, spunta la nuova tassa: i risparmi se ne vanno in… fumo

In arrivo in Italia le bustine di nicotina, da inserire direttamente sotto le labbra. Un emendamento al Milleproroghe introduce la tassa ma è polemica.

 

Fumare fa male e questo è acclarato. Questo non ha impedito, comunque, che le persone continuassero a fumare. Sigarette perlopiù ma anche sigari e tabacco in tutte le sue forme.

Sigarette tassa nicotina
Foto © AdobeStock

Addirittura c’è chi sceglie di masticarlo. Una soluzione in uso più nei secoli passati che al giorno d’oggi, in cui si è arrivati addirittura a creare delle alternative elettroniche alle sigarette. Non è che sia stato poi un gran successo. Quello del fumo è un vizio secolare, uno dei pochi gesti quotidiani ad accomunare realmente le varie epoche. Negli ultimi decenni si è cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica, cominciando dalle scuole fino all’applicazione del bollino nero sui pacchetti di sigarette, sul quale è indicato chiaramente il rischio cancerogeno provocato dal consumo. In queste ore si è deciso di imprimere un’ulteriore sterzata contro l’utilizzo della nicotina.

Nel mirino non finiscono tanto le sigarette, quanto le cosiddette “nicotine pouches”, ossia delle bustine contenenti per l’appunto nicotina, prossime all’arrivo nel mercato italiano. La Camera, nel pomeriggio, ha confermato la fiducia al decreto Milleproroghe (369 voti a favore, 41 contro), nel cui testo emerge un chiaro riferimento ai sacchetti che, di fatto, sono un rimando al tabacco da masticare di cui si parlava poc’anzi. Tali bustine, infatti, si inseriscono tra il labbro superiore e la gengiva, ottenendo il rilascio della sostanza senza mai procedere alla combustione (come avviene per le sigarette).

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Le norme che verranno introdotte col Milleproroghe riguardano anche le sigarette elettroniche. L’aumento del 5% delle accise su queste ultime, previsto per il 2022, sarà rinviato. Diverso il discorso per i sacchetti di tabacco in arrivo, sui quali sarà applicata un imposta di consumo pari a 22 euro al chilogrammo. Una disposizione che, in qualche modo, accompagna l’introduzione nel nostro Paese del nuovo prodotto, venduto in piccoli sacchetti da mettere direttamente sotto le labbra. Nel testo, si fa un preciso riferimento a prodotti diversi dai tabacchi, “senza combustione e senza inalazione”, i quali saranno quindi sottoposti a un’imposta a esclusione di quelli autorizzati a essere messi in commercio come medicinali. L’emendamento  fa riferimento anche al peso delle bustine, che contribuirà alla valutazione finale.

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La decisione non è arrivata senza polemiche. Forza Italia, ad esempio, ha deciso di votare contro l’emendamento, apponendo “motivi di metodo”. Secondo gli azzurri, infatti, “è impensabile inviare un emendamento così complesso, che regolamenta di fatto un intero settore, poco prima di metterlo in votazione e senza discuterne in maggioranza”. Fra le opposizioni presentate, il fatto che il tabacco italiano “rappresenta investimenti e posti di lavoro“. Il pressing è più che altro orientato alla revisione delle misure fiscali e con riferimento soprattutto alle sigarette elettroniche. Mentre da altri fronti dell’opposizione si parla addirittura di possibili benefici indiretti per la British American Tobacco. Il problema, infatti, è che tale emendamento è passato autorizzando di fatto la vendita di un nuovo prodotto a base di nicotina “mescolato” fra le norme di tassazione delle sigarette elettroniche. Un aspetto che, da molti, è stato letto come un potenziale assist alle multinazionali del tabacco.

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