La crisi in Ucraina sta mettendo in difficoltà sei banche italiane con maggiore capitalizzazione. Le previsioni non convincono, si teme il peggio.
Prezzi del Ftse Mib Future in caduta libera, sei banche italiane potrebbero venire risucchiate nel baratro se la crisi in Ucraina non dovesse risolversi al più presto.
La risoluzione diplomatica della situazione in Ucraina tarda ad arrivare. Da una parte assistiamo ad annunci di tentativi di soluzioni diplomatiche dall’altra ascoltiamo notizie che informano del dispiegamento delle forze di Putin sui confini. La paura di un fallimento della diplomazia cresce e nel frattempo inizia una rapida discesa dei prezzi del Ftse Mib Future e con essi quelli di sei banche italiane ad elevata capitalizzazione. Prevedere cosa accadrà è impossibile data la precarietà delle circostanze. Si possono solamente avanzare ipotesi e la maggior parte di esse non sono positive.
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Il Ftse Mib Future e i listini internazionali sono caratterizzati giorno dopo giorno da prezzi più bassi. Nella giornata di ieri è stato segnalato un ulteriore minimo annuale fissato a 25.625 sceso poi a 25.065 e 24.020. Pensare di poter scendere ancora al di sotto dei punti raggiunti spaventa ma purtroppo è ipotesi plausibile.
Chiudere a febbraio sotto i 25.630 (punti minimi del mese di gennaio) significherebbe poter toccare quota 23.700, 21.100 e, infine, 16.400. Una nera previsione che potrebbe essere smentita solamente con una chiusura di febbraio al di sopra del citato punteggio. In questo contesto, occorre tenere sotto controllo sei banche italiane e i loro titoli. Il riferimento è a Banca Monte dei Paschi di Siena, Banco BPM, Banca IFIS, Intesa Sanpaolo, Unicredit e BPER Banca.
Iniziamo con Banca MPS il cui titolo è fonte di sofferenza per gli azionisti. L’ultimo prezzo è fissato a 0,9690 con stime degli analisti di 0,94. Nei prossimi dodici mesi potremmo assistere ad ulteriori ribassi fino a 0,47/0,41 se non si assisterà ad una chiusura mensile superiore a 1,05.
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L’ultimo prezzo di Banco BPM si è attestato sui 3,512. Gli analisti stimano un rialzo a 3,92 con un incremento continuo nei prossimi dieci mesi a 3,80 e 4,50 a meno che non si assista ad una chiusura mensile sotto i 2,75. Continuiamo con Intesa Sanpaolo con ultimo prezzo a 2,674 e stima degli analisti di 3,07. La chiusura che potrebbe invertire lo scenario è fissata a 2,284. Per ora si stima una risalita nei prossimi dieci mesi fino a 2,84 e 3,01.
Unicredit presenta come ultimo prezzo 14,376 con stima degli analisti a 17,17. La salita verso 19,01 e 21,65 è legata ad una chiusura mensile superiore a 12,688. BPER, poi, ha come ultimo prezzo 2,038 con stima degli analisti 3,92. Anche in questo caso, dunque, nei prossimi dieci mesi è prevista una salita verso l’area 3,80 e 4,50 con una chiusura superiore a 1,8650. Chiudiamo con Banca IFIS il cui ultimo prezzo è 20,20 e la stima degli analisti 21,30. Solo una chiusura mensile inferiore a 17,67 impedirà la risalita a 24,38 e 26,50.