La bagarre di ottobre è alle spalle. Amazon e Visa trovano l’intesa su nuovi costi di commissione per i pagamenti in arrivo dalla Gran Bretagna.
Per il pagamento online, oggi come oggi, basta letteralmente un click. Una soluzione rapida per non fare code e, non ultimo, ricevere comodamente gli acquisti senza muoversi di casa.
Una comodità alla quale è difficile rinunciare, così come a tutto quello che fa parte del tessuto tecnologico sempre più predominante nella nostra quotidianità. Praticamente tutte le carte di credito sono ormai abilitate a questo tipo di operazioni, senza costi di commissione e in modo del tutto sicuro. Non sempre, però, tale meccanismo è esente da problemi. Tutt’altro. Molte volte, infatti, le spese di commissione ci sono e finiscono per gravare non sull’acquirente ma addirittura sul venditore che, dalla banca, si vede addebitare dei costi anche abbastanza elevati. Una situazione che, qualche mese fa, aveva portato Amazon a una decisione piuttosto drastica, ovvero sospendere i pagamenti con carte di credito appartenenti al circuito Visa.
Una decisione che aveva riguardato esclusivamente le transazioni disposte in Gran Bretagna e dovuta al fatto che i costi di commissione applicati erano troppo gravosi. I venditori, infatti, avevano lamentato un aumento delle spese sugli estratti conto, a quanto pare dovuti proprio ai costi di commissione. Chiaramente, la decisione ha preso Visa in contropiede. Era stato però lasciato un margine di tempo (fino al 19 gennaio 2022) prima di rendere effettiva la decisione. A tale data non è corrisposta l’uscita di Amazon dal circuito. E questo perché quella frazione temporale pare sia stata usata per coprire effettivamente la lacuna.
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Amazon e Visa, i dettagli dell’accordo
A gennaio, Amazon aveva fatto sapere di essere in stretto contatto con Visa proprio per rimediare all’intoppo. Allora si era parlato di “una potenziale soluzione” che, a oggi, sarebbe pronta per diventare effettiva. Anzi, il colosso dell’e-commerce ha già annunciato che continuerà ad accettare pagamenti dal circuito Visa. Superato, quindi, lo scoglio dei costi di commissione addebitati dal circuito, pari all’1,5% per transazioni britanniche con carta di credito e all’1,15% per le carte di debito. Una querelle iniziata l’ottobre scorso, con l’Autorità di regolamentazione dei pagamenti che aveva peraltro ritenuto l’aumento ingiustificato, perlomeno in questi termini. Fortunatamente, la deriva drastica sembra scongiurata.
Per la verità ci sarebbe anche un precedente, risalente al 2016. Ossia quando la stessa Visa fu al centro di un contenzioso con Walmart Canada sempre per ragioni legate agli elevati costi di commissione. Anche in quel caso, un accordo in extremis aveva scongiurato l’interruzione del rapporto fra le due aziende. Oggi come allora, il tutto dovrebbe essere stato risolto tramite l’applicazione di nuove commissioni sulle transazioni delle quali, però, non si ha ancora notizia.
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Inizialmente, considerano che il problema è sorto nel Regno Unito, si è ipotizzato che sia stato dovuto alla rimozione del limite europeo sulle commissioni, saltato dopo la Brexit. Secondo la BBC, però, l’incremento sarebbe dovuto all’andamento del mercato. L’accordo in extremis, a ogni modo, fa tirare un sospiro di sollievo anche ai clienti. La collaborazione fra aziende dell’e-commerce e circuiti come Visa resta fondamentale, in un mercato in cui aumenta il ricorso ai piani di finanziamento anche per gli acquisti online. Per ora soprattutto in America ma non si sa mai.