Divieto di sosta: quando oltre la multa scatta la rimozione

In alcuni casi il divieto di sosta può comportare sia la multa che la rimozione del veicolo. Ecco in quali circostanze si rischia la doppia sanzione

Un’infrazione piuttosto comune alle volte può degenerare e portare a delle conseguenze davvero spiacevoli, sia economicamente che burocraticamente.

Divieto di sosta
Fonte Adobe Stock

Parcheggiare l’automobile in divieto di sosta costituisce una delle principali infrazioni che possono commettere gli automobilisti italiani quando sono alla guida. Spesso accade soprattutto per disattenzione o magari perché non si trova un posto migliore dove lasciare il veicolo.

Alle volte si tende a pensare che magari per pochi minuti la si può fare franca ed invece arriva la giusta e meritata sanzione. A discolpa di chi si macchia di questo “peccato” c’è da dire che soprattutto nei grandi centri i posti auto sia pubblici che a pagamento non sempre sono disponibili nell’arco di pochi metri, ragion per cui in tanti si lasciano andare alla mera trasgressione.

Divieto di sosta, contestazione multa: quando farla e in che modo

Divieto di sosta: quando si può rimuovere l’auto?

Erroneamente si crede che al massimo ci si possa vedere recapitare una multa che va da 41 a 168 euro in base alla gravità dell’infrazione. Violazioni più serie come l’ostruzione del transito dei mezzi pubblici o la circolazione dei veicoli per persone disabili possono far lievitare la cifra fino a 335 euro con una base minima di 84 euro.

In realtà però oltre alla contravvenzione esiste anche la possibilità di rimozione della macchina parcheggiata male. Il Codice della strada infatti prevede alcune casistiche in cui è concesso agli organi di polizia stradale il prelievo forzato dell’automobile che staziona in sosta vietata. 

Ciò lascia in dote una serie di problematiche burocratiche che non sono propriamente semplici da sbrogliare. Per recuperare il veicolo infatti sono necessari alcuni passaggi fondamentali, di cui il primo è quello di capire in quel deposito è stato trasferito il proprio mezzo di trasporto. 

Multa per divieto di sosta: quando contestare legittimamente il verbale

Tornando invece alle circostanze che provocano il drastico provvedimento, scopriamo quando è possibile la rimozione di un veicolo in divieto di sosta. Di seguito i casi più emblematici:

  • strade in cui la sosta delle auto può provocare grave pericolo o intralcio alla circolazione stradale;
  • strade urbane a senso unico quando il conducente parcheggia in uno spazio inferiore a 3 metri di larghezza per il transito di altri mezzi; 
  • quando si lascia la vettura in prossimità di un passaggio a livello o sui binari intralciando il passaggio di treni o tram;
  • sosta sui dossi e nelle curve;
  • quando si lascia la macchina vicino a segnali stradali verticali o semafori in modo da ostacolarne la visibilità;
  • nel caso in cui il veicolo viene riposto nei pressi degli incroci al di fuori dei centri abitati;
  • quando si lascia il proprio mezzo su strisce pedonali e piste ciclo-pedonale;
  • sosta sul marciapiede o negli spazi riservati alla sosta dei veicoli elettici; 
  • nel caso in cui il veicolo viene lasciato in prossimità dei passi carrabili;
  • sosta in doppia fila (non vale per i mezzi a due ruote);
  • parcheggio negli spazi riservati alla fermata degli autobus, dei filobus e dei veicoli circolanti su rotaia. Stesso discorso per le corsie destinate ai mezzi di trasporto pubblico. 
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