Conto corrente e conto deposito: quali sono le differenze tra questi due prodotti bancari? Proviamo a fare chiarezza.
Partiamo dalle definizioni. Il conto corrente è un contratto con cui un istituto di credito si impegna a custodire il denaro depositato da un soggetto (il correntista). Naturalmente gli vengono offerte una serie di servizi.
Tra le operazioni che egli può eseguire troviamo il versamento e il prelievo di somme, l’accredito di stipendio o pensione e l’addebito di pagamenti periodici.
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Conto deposito: cos’è e come funziona
Per quanto riguarda invece il conto deposito, questo è uno strumento finanziario correlato al conto corrente. Permette di tenere da parte somme di denaro, prelevate dal conto corrente stesso, a tassi di interesse prefissati. Un metodo molto basilare per risparmiare, e per questo molto diffuso. Per i nuovi clienti spesso si applicano condizioni di favore e tassi vantaggiosi. Mentre per i clienti di lunga data gli interessi sui depositi non si discostano molto dai tassi base, o coincidono con essi. Esistono però conti deposito che applicano tassi di interesse privilegiati. Per ottenere ciò è necessario che le somme di denaro depositate vengano vincolate per un numero predefinito di mesi (tre, sei, dodici mesi). Il tempo in cui i tassi di interesse erano davvero appetibili sono ormai lontani, dato il continuo ribasso dei tassi BCE.
Tuttavia depositare denaro su un conto è ancora un buon modo per non lasciarlo totalmente infruttuoso, magari in attesa di investirlo in altro. Le operazioni possibili sul conto deposito si limitano al prelievo, il versamento e il giroconto sul proprio conto corrente. Accade spesso che non prevedono costi aggiuntivi.
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Conto corrente: cos’è e come funziona
Il conto corrente è qualcosa di praticamente irrinunciabile dal momento in cui una persona incomincia a percepire uno stipendio a quello in cui andrà in pensione. Tali redditi devono infatti essere accreditati su un conto bancario dall’ente che li eroga. Ma attraverso il conto corrente è anche possibile fare versamenti e prelievi di ogni tipo, compresi, spesso, quelli automatici quali l’addebito delle bollette o delle rate del mutuo. In quest’ultimo caso, spesso la condizione per la sottoscrizione di un mutuo o di un prestito prevede proprio l’apertura di un conto corrente presso l’istituto erogatore, in modo che questo sappia per certo dove effettuare i prelievi.
Il conto corrente si identifica attraverso un codice IBAN, una sequenza di 27 numeri e lettere che comprende la sigla della nazionalità della banca, il suo codice ABI (che identifica l’istituto bancario) il codice CAB (che ne individua la filiale) e il numero del conto bancario del titolare. L’IBAN è il codice che va comunicato ai debitori del titolare affinché possano accreditargli le somme dovute a vario titolo.
Avere un conto corrente oggi
Le operazioni di conto corrente (prelievi e depositi) possono avvenire sia allo sportello sia on line tramite home banking. In alcuni casi possono avvenire solo on line, se la banca in questione non ha filiali fisiche. Alcuni conti correnti prevedono anche l’applicazione di un tasso di interesse sulle somme depositate, ma più spesso tale opzione è riservata all’apertura di un conto deposito.
Per quanto riguarda i costi, questi possono riguardare la fornitura dei servizi correlati.
Si tratta di carte di credito e di debito, bancomat e assegni, che spesso vengono rilasciati tramite pagamento di un canone annuale (per quanto riguarda le banche on line a zero spese tali costi sono invece nulli).
Commissioni sono anche addebitate per ogni prelievo bancomat da terminale che non sia quello della banca erogatrice (tranne per alcune banche con conto on line a zero spese). Ciò si verifica anche per determinate operazioni come quelle di compravendita di titoli e strumenti finanziari. DI solito di paga annualmente un canone che garantisce un certo numero di operazioni bancarie, e che varia quando questo numero viene superato. Ci sono poi le imposte di bollo annuali, che ammontano a 34.2 euro per conti correnti che superano la giacenza media di 5 mila euro annue (tranne che per i conti a zero spese) o a 100 euro annue per i conti intestati a persone giuridiche.
Confronti e riflessioni
La storia quotidiana ci dimostra che non tutti sono esperti di finanza, e che scegliere uno strumento in cui investire è qualcosa in cui riporre la massima attenzione e per cui è necessario, se possibile, farsi consigliare da professionisti del settore. Ma gli strumenti più semplici in cui tutti possono investire sia per la gestione delle spese quotidiane che per una piccola rivalutazione nel tempo dei propri risparmi, sono il conto corrente e il conto deposito. Vediamone caratteristiche e differenze.
Il conto deposito, invece, è una tipologia particolare di conto bancario che offre tassi di interesse elevati ma permette esclusivamente il prelievo e il versamento di denaro. Ogni conto deposito deve essere legato a un conto corrente tradizionale, che viene definito Conto di appoggio. Il conto deposito può essere libero (se si può disporre del capitale in ogni momento) oppure vincolato (se si possono ritirare le somme depositate solo ad una scadenza prefissata). Il conto deposito rappresenta una forma di investimento a basso rischio: è garantito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.
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Le principali differenze tra conto corrente e conto deposito
Conto corrente e conto deposito si differenziano quindi per:
- Finalità: gestire il proprio denaro nella quotidianità nel caso del conto corrente, investire una somma senza correre rischi nel caso del conto deposito.
- Tassi di interesse: assenti o comunque generalmente inferiori allo 0,5% per i conti correnti, maggiori e crescenti proporzionalmente al vincolo temporale per i conti deposito;
- Operatività: molto ampia per il conto corrente e, invece, limitata per il conto deposito ai soli prelievi e versamenti.
Conviene aprire un conto corrente o un conto deposito?
Oggigiorno possedere un conto corrente è praticamente indispensabile per moltissime operazioni quotidiane, per l’addebito di bollette e pagamenti periodici e per l’accredito dello stipendio o della pensione. Aprire un conto deposito può invece essere utile. Accade possediamo delle somme di cui non abbiamo bisogno nell’immediato e che desideriamo far fruttare, puntando su un investimento che garantisce un rendimento sicuro.
Come trovo la soluzione migliore?
Come scegliere il conto corrente o conto deposito migliore? Come sempre, tenendo presenti le nostre necessità.
Occorre selezionare magari attraverso comparatori on line, la migliore soluzione possibile, con un occhio ai servizi offerti e un altro ai costi. Confrontando con attenzione questi elementi, è possibile trovare il prodotto più adatto alle proprie esigenze. Se, ad esempio, si ha necessità di poter disporre sempre dei propri risparmi, è sconsigliato aprire un conto deposito vincolato: meglio optare per una soluzione non vincolata.