Inviare una lettera di diffida può essere il primo passo di un possibile procedimento. Per questo un avvocato chiede un compenso, variabile in base ad alcuni elementi.
Rivolgersi a un avvocato, qualunque sia la prestazione richiesta, comporta chiaramente dei costi da sostenere. Variabili a seconda di ciò che si richiede al professionista.
L’assistenza legale, infatti, è solo la mansione principale di tale figura professionale. L’avvocato può occuparsi degli aspetti aventi a che fare con il diritto in una larga varietà di situazione, si tratti di passaggi di proprietà di un’abitazione o della cura del processo di ottenimento di un’eredità. In qualunque caso, al professionista andrà corrisposta una parcella, stabilita in base al tariffario dello studio legale presso cui lavora o, semplicemente, all’esperienza e alla notorietà del nome. Esistono comunque anche delle operazioni più semplici da assegnare al consulente, come l’invio di una lettera di diffida. In questo caso, rispetto a una consulenza legale, i costi scendono sensibilmente.
Mediamente non si va oltre i 100 o 200 euro. Anche se la variabilità resta una prerogativa di qualunque prezzario riferibile a un avvocato. Solitamente si raffronta le tabelle che definiscono gli incarichi e le conseguenti parcelle. Questo vale per ogni spesa legale, a meno che non si faccia affidamento al patrocinio gratuito. Ma, per far questo, è necessario che il contribuente figuri in determinate condizioni reddituali e non solo. Poste queste prerogative, per una lettera di diffida vale lo stesso principio.
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La lettera di diffida, pur costituendo un elemento a sé, può rappresentare il primo passo di un possibile contenzioso legale vero e proprio. Si tratta in fatti di una missiva che ha valenza stragiudiziale, in quanto il suo ruolo è quello di rendere note, a chi tiene una determinata condotta, le conseguenze potenziali delle proprie azioni. Da un punto di vista legale chiaramente. L’obiettivo è quello di trovare un accordo fra le parti prima di procedere. E’ chiaro che un simile documento non possa essere compilato da chiunque ma esclusivamente da un professionista ben addentro alle norme giuridiche. L’avvocato non può quindi esimersi dal chiedere un compenso. Il quale, come detto, in media non supera i 200 euro.
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E’ bene ricordare che i prezzi e le tariffe varie applicate da un avvocato per l’invio di una lettera di diffida, devono tenere conto di diversi elementi. Innanzitutto, come spiegato in precedenza, lo stesso consulente al quale ci si rivolge, dal momento che i costi possono variare in base alla popolarità dello studio e ai listini applicati. Inoltre, si riserva una certa importanza alla ragione per la quale la lettera viene inviata, oltre che alla città in cui vive il cliente che la richiede. Il tetto di 250 euro, ad esempio, si raggiunge in città come Roma o Milano, mentre in altri comuni potrebbero bastare cifre tra i 100 e i 150 euro. In sostanza, inviare una simile missiva non è solo impegnativo sul piano giuridico ma anche finanziario.