Il mercato delle auto usate è cresciuto ma ha, come gli altri, risentito della crisi. Forse non è il momento giusto per il risparmio.
Un mercato sempre florido quello delle automobili, supportato anche dalla possibilità di ottenere un veicolo in diversi modi, più o meno vantaggiosi. Negli ultimi tempi, ad esempio, sembra andare il leasing.
Ma non è l’unica variabile di un settore, quello delle utilitarie, che per definizione è da sempre fra i più battuti dai consumatori. Una grossa mano agli acquirenti arriva dal mercato dell’usato, dove è possibile trovare delle occasioni più a buon mercato e, soprattutto, acquistare un’auto in buone condizioni a prezzi non troppo esorbitanti. Un concetto che vale per qualsiasi bene ma che, nel caso delle vetture, deve essere ben ponderato. Sia perché le transazioni fra privati possono avere meno garanzie, sia per la necessità di tenere d’occhio diversi fattori importanti, dalla regolarità del Bollo al buono stato reale del modello.
La crisi arrivata con la pandemia ha comunque ulteriormente rafforzato il ricorso al mercato delle auto usate, già incentivato negli anni scorsi da altri fattori, come la cosiddetta “crisi dei chip” o dei semiconduttori. Una variabile che ha notevolmente influenzato il mercato, finendo per creare uno squilibrio direttamente proporzionale alla risalita della domanda. Un problema che, come tanti altri, è stato provocato dall’emergenza sanitaria e dalla difficoltà di approvvigionamento delle componenti fondamentali. Come riferito dall’Agi, lo scorso anno in Europa sono stati venduti quasi 10 milioni di veicoli. Ovvero il dato più basso dal 1990.
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Auto usate, i dettagli da non farsi mai sfuggire
Visto che con le scorie della crisi toccherà farci i conti ancora a lungo, è chiaro che i consumatori cerchino il risparmio in ogni operazione. L’acquisto dell’auto non fa eccezione, specie se il veicolo in questione è di seconda mano. Il 2020 non è stato un anno prolifico (le vendite sono scese del 17,1%) ma già nel 2021 si è registrato un piccolo miglioramento. Con la speranza che nel 2022 la stabilizzazione dell’emergenza possa portare qualche piccola soddisfazione anche su questo fronte. Senza contare che, alcuni mesi fa, il Ministero dello Sviluppo economico aveva concesso alcuni incentivi specifici, come il nuovo Ecobonus, pensato per correggere i difetti strutturali di quello vecchio. Un’agevolazione che voleva far pendant con la rottamazione ma solo a determinate condizioni. E che per questo ha avuto vita breve.
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C’è da dire che le prospettive nell’immediato non sono troppo rosee. Difficilmente i prezzi dell’usato scenderanno a breve, per colpa di un mercato che ancora soffre dell’insicurezza complessiva dei risparmiatori. Ma si sa, l’auto può diventare un’esigenza. E qualora un acquisto dovesse rendersi necessario, è bene ricordarsi alcuni passaggi fondamentali. Innanzitutto verificare che il costo del veicolo sia effettivamente più basso di quello da listino, considerandone chilometraggio, eventuali danneggiamenti alla carrozzeria o altri difetti emersi dall’esame.
Inoltre, andrà verificata l’assenza di eventuali ipoteche o fermi amministrativi, verificando direttamente sul Pubblico Registro Automobilistico. Si tratta di un servizio a pagamento ma fondamentale per evitare brutte sorprese. E’ bene sapere, poi, se siano stati eseguiti degli interventi sull’auto, i quali dovrebbero essere registrati sul libretto di manutenzione. Infine, vista l’assenza di incentivi specifici (esclusa la rottamazione), attendere un nuovo equilibrio di mercato potrebbe non essere una cattiva idea.