Aumentano i prezzi di pasta, pane e biscotti: il motivo dei nuovi rincari

Il rincaro pane e di altri prodotti di prima necessità è un’ulteriore mazzata per le famiglie italiane che di questi tempi devono far fronte già a diverse spese

L’aumento dei prezzi di pane, pasta e biscotti si aggiunge a quelli delle bollette di luce e gas e della benzina e degli altri carburanti.

Rincaro pane
Fonte Adobe Stock

Il 2022 sembra proseguire sulla stessa scia del 2021 per quanto concerne i rincari dei prezzi dei beni e dei servizi di primissima necessità. Ormai ampiamente appurata la situazione inerente le bollette di luce e gas e dei carburanti, a destare preoccupazione è un altro folle aumento.

Nella fattispecie riguarda il pane ma sulla stessa scia si possono menzionare anche la pasta, i biscotti e le verdure. Quindi ciò significa che fare la spesa è diventato in qualche modo più oneroso rispetto al passato.

Rincari luce e gas, nessuna tregua per gli italiani: ecco l’unica soluzione possibile

Rincaro pane, pasta e biscotti: cosa c’è dietro agli spropositati aumenti di prezzo

Una notizia che non ci voleva proprio, visto che solo da qualche mese l’Italia è tornata a muovere qualche passo in seguito alle restrizioni dovute alla pandemia. Una delle cause di questo “disastro” è la crisi in atto tra Russia e Ucraina che oltre a comportare un aumento dei prezzi del mercato energetico, lo ha fatto anche per quello delle materie prime come i cereali. 

A lanciare l’allarme è stata Coldiretti secondo cui i due paesi sopracitati garantiscono circa un terzo delle esportazioni mondiali di grano e quindi questi dissapori potrebbe rallentare o addirittura stoppare le spedizioni provocando un crollo della responsabilità sui mercati.

Bolletta del gas: come abbattere i costi e spazzare via i rincari in un solo colpo

Stando ai dati dell’associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana l’indice dei prezzi alimentari della Fao hanno raggiunto il massimo storico, con i cereali che sono arrivati a toccare addirittura +12,5%.

Un aspetto piuttosto problematico per il Bel Paese che importa dell’Ucraina 120 milioni di chili di grano e 100 dalla Russia. In virtù di questo scenario non è da escludere che la situazione possa precipitare nei prossimi mesi, anche alla luce della situazione in Canada, altro paese da cui l’Italia attinge in tal senso. 

Gestione cookie