Un ulteriore contributo Inps accanto alle indennità della Legge 104. Due bandi di concorso che forniscono un aiuto aggiuntivo ai disabili e alle loro famiglie.
Soffrire una condizione di disabilità e, al contempo, sostenere tutte le incombenze della vita quotidiana è qualcosa che, fin troppo spesso, non è possibile sostenere con le sole proprie forze.
Per questo è necessario l’aiuto di un familiare o, comunque, di qualcuno che presti sé stesso alla cura dell’altro. E anche in quel caso, riuscire a bilanciare le esigenze personali e quelle del congiunto con il lato economico della questione diventa assai complicato. La Legge 104 ha cercato di intervenire in questo senso, fornendo sia ai disabili che ai caregiver la possibilità di accedere a delle agevolazioni sia sul piano lavorativo che fiscale. Il problema è che, nonostante questo, spesso resta estremamente difficile riuscire a tenere la barra dritta. Arrivare a fine mese riuscendo a combinare sia l’aspetto di assistenza che di quotidianità è qualcosa che deve tener conto di numerose variabili.
Non ultima, l’eventuale aggravamento delle condizioni di chi patisce la condizione di disabilità. Una serie di situazioni di gravità rilevante, sia dal punto di vista economico che naturalmente della salute, le quali hanno spinto l’Inps a rafforzare le misure di tutela e agevolazione, al fine di contribuire alle spese necessarie che si ritrovano ad affrontare i disabili e le loro famiglie. Una sorta di plus rispetto alle normali indennità previste dalla Legge 104, rilasciata in base a una precisa graduatoria stabilita dallo stesso Istituto.
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Inps e Legge 104: arriva l’agevolazione aggiuntiva
La nota del 4 febbraio 2022 ha reso pubbliche proprio le graduatorie che stabiliscono gli aventi diritto all’agevolazione aggiuntiva dell’Inps. Si tratta dei bandi di concorso a tutti gli effetti, che stabiliscono l’uno il riconoscimento di contributi per i ricoveri presso residenze sanitarie assistenziali, l’altro per l’assistenza domiciliare. Il nome tecnico dei due bandi è, rispettivamente, Long Term Care-LTC 2019 e Home Care Premium-HCP 2019. Già dai nomi, quindi, si intuisce la loro destinazione, anche se la mera denominazione non chiarisce i requisiti per accedervi. Il secondo contributo, ad esempio, è destinato ai dipendenti e ai pensionati pubblici, oppure ai loro coniugi e parenti non autosufficienti.
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In sostanza, qualora si rendano necessari interventi di assistenza domestica frequente, oppure dei ricoveri in strutture assistenziali specializzati, l’Inps disporrà un ulteriore sostegno economico. Lo scopo, naturalmente, è quello di sgravare i costi di sostentamento delle cure attraverso un corrispettivo limitato nel tempo. Per esempio, il bando Long Term Care riconosce contributi per 36 mesi, per un massimo di 1.800 euro, destinati alla copertura totale o parziale del costo sostenuto. L’Home Care Premium, invece, corrisponderà il contributo per la retribuzione di un eventuale assistente domiciliare (che non sia un familiare). Nella graduatoria Inps viene indicato null’altro che il numero di protocollo per questioni di privacy. Ma la sostanza non cambia: il titolare del codice avrà diritto all’indennità.