Falsi tecnici bussano alla porta parlando di sedicenti contaminazioni da Covid nell’acqua corrente.
Nessuna truffa ha rispetto del prossimo, altrimenti non sarebbe tale. Alcuni criminali, però, hanno mostrato di avere abbastanza pelo sullo stomaco da sfruttare la paura del Covid per i propri scopi.
Già l’idea di ritrovarsi alle prese con una pandemia, per quanto siano ormai trascorsi due anni dal suo arrivo nelle nostre vite, è una pessima compagna di viaggio. In più, aggiungerci il timore che il virus possa letteralmente infiltrarsi nelle nostre case finisce per generare una sensazione di panico di cui non c’è davvero bisogno. Anche perché, la truffa messa in atto a Piacenza (e non solo) non si basa su motivazioni fondate. Una truffa appunto, a tutti gli effetti, eseguita da alcuni falsi tecnici dell’acqua che, dopo aver suonato a un appartamento, hanno millantato il rischio che nelle tubature si nascondesse un’infiltrazione del Covid.
C’è da dire che la vittima non è caduta nel tranello. La persona designata per mettere in atto il raggiro, infatti, ha annusato la puzza di bruciato e smascherato il falso tecnico. Nessun danno, nessun pericolo e, tantomeno, nemmeno la traccia di una presunta presenza del virus nell’acqua corrente. Una minaccia degna di un film sugli scienziati pazzi ma che non si basa su nessun fondamento scientifico né su un dato acclarato. Ma, anche se la truffa non è andata a segno, resta la gravità di quanto messo in atto.
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Nel mirino dei criminali, chiaramente, finiscono perlopiù gli anziani. I più vulnerabili in questo senso, anche se il caso di Piacenza ha dimostrato che nemmeno i crudeli sono infallibili. Di fatto, quanto avvenuto è quello che in passato avveniva con i falsi contratti telefonici o con la scusa del nipote bisognoso di assistenza immediata (monetaria ovviamente). Stavolta, il pretesto utilizzato è stato quello della presunta acqua infetta, con le false credenziali di tecnico del Comune. Il comandante dei Carabinieri della compagnia di Parma, Marco Di Caprio, ha ricordato la natura odiosa della truffa messa in atto ma anche il calo dell’efficacia delle fregature porta a porta.
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Merito, secondo il militare, di una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini delle tecniche fraudolente utilizzate. Nel 2021, si sarebbe registrato un calo del 20% di questo tipo di truffe. Nella città emiliana, ad esempio, la donna che avrebbe dovuto figurare come vittima ha assecondato fintamente il falso tecnico, il quale sarebbe arrivato a suggerirle di mettere i propri gioielli nel frigorifero “per questioni di sicurezza”. All’assurda richiesta, la donna ha tranquillamente risposto che avrebbe contattato il 112 per un accertamento, facendo di fatto “sparire” la sedicente contaminazione. L’uomo si è dileguato in breve tempo ma la segnalazione della signora è partita ugualmente. I Carabinieri suggeriscono di prestare attenzione ai dettagli: i falsi tecnici, ad esempio, sfoggiano pettorine o giacche “d’ordinanza” sopra normali abiti civili. Un primo indizio della truffa. Inoltre, bisogna stare in campana sulle richieste, spesso poco credibili se non assurde. In sostanza, bastano un poco di furbizia e di sagacia.