Ferrari, arriva il premio di competitività: guadagno record per i dipendenti

A dare la lieta notizia è stato l’amministratore delegato della Ferrari Benedetto Vigna, che ha spiegato il motivo di questo incentivo ai propri dipendenti

Nonostante la pandemia il 2021 è stato piuttosto produttivo per il cavallino, che ha chiuso con un utile netto molto più alto rispetto all’anno precedente.

Ferrari
Fonte Adobe Stock

Il 2021 non è stato per tutti un anno buio e terribile a livello finanziario, c’è chi addirittura ha fatto registrare un consistente incremento dei ricavi, come ad esempio la Ferrari. Per questo motivo la Casa di Maranello ha deciso di elargire un lauto premio ai propri dipendenti, in segno di riconoscenza per l’efficiente lavoro svolto.

Una decisione annunciata direttamente dall’amministratore delegato del Cavallino Benedetto Vigna, che ha fatto un punto anche sulla situazione economica dell’azienda, che sta vivendo una fase decisamente rosea.

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Ferrari: a quanto ammonta il ricco premio di competitività?

In pratica si è registrato un utile netto di 833 milioni di euro, il 37% in più rispetto al 2020. Per effetto di ciò il premio di competitività per i 4.500 dipendenti è di oltre 12.000 euro nella maggior parte dei casi. Mai prima d’ora la Ferrari aveva toccato vette simili.

Per quanto concerne l’erogazione dello stesso, bisogna partire dal presupposto che lo scorso anno Ferrari ha anticipato agli operai circa 4.600 euro complessivi di cui 2.000 a gennaio, 1.300 a giugno e 1.300 ad ottobre.

Il prossimo aprile riceveranno un conguaglio di 6.935 euro a cui vanno applicati altre percentuali relative alle assenze. Chi non ha usufruito vede aumentare il premio spettante del 7%, mentre da 1 a 64 ore si ha diritto al 100% ma senza alcuna maggiorazione.

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Di comune accordo con la Fim Cisl Emilia Romagna la Ferrari ha deciso che in questo computo sono escluse le assenze causate dalla pandemia. Una scelta che sicuramente farà discutere, ma che in fin dei conti non è poi così eccessiva.

D’altronde a fronte di un premio così importante, c’è poco su cui storcere il naso. Molti lavoratori di altre società lo scorso anno hanno dovuto fare i conti con cassa integrazione, licenziamenti o altri trattamenti non propriamente benevoli. 

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