Conto corrente bloccato, quando accade e per quali motivi. Cerchiamo di capire perché l’istituto di credito mette in atto tale drastica soluzione.
La banca blocca il conto del cliente nel momento in cui riceve indicazioni precise da parte dell’Autorità Giudiziaria. Cosa avrà mai fatto di talmente grave il correntista?
Nel 2022 in ogni famiglia è presente almeno un conto corrente. Serve per depositare lo stipendio o la pensione, per effettuare transizioni di denaro, per richiedere carte di credito o assegni. Le funzionalità sono molteplici e il conto è diventato un punto di riferimento fondamentale. Avere il conto bloccato significa non poter accedere ai propri risparmi con intuibili drastiche conseguenze. Qual è il limite che il titolare deve superare perché la banca metta in atto un’azione talmente seria e deleteria? L’istituto di credito blocca il conto corrente del cliente nel momento in cui interviene una di queste quattro motivazioni, per scoperto, per la Legge antiriciclaggio, per morte o per debiti.
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La banca può bloccare un conto corrente nel momento in cui non sono presenti soldi e si è debitori verso terzi. Il titolare, dunque, non potrà effettuare pagamenti finché non riuscirà a ricoprire ogni debito. Lo scopo dell’istituto di credito è impedire un ulteriore peggioramento della situazione del correntista. Per questo motivo rende impossibile l’uso della carta di credito, del bancomat oppure degli assegni. L’aggiunta di debiti, infatti, è l’ultima cosa che serve in questa situazione.
Se il correntista viola le direttive della Legge antiriciclaggio in vigore dal 2014 rischia di vedere il conto corrente bloccato. Secondo la normativa, il titolare del conto deve compilare una modulistica indicando i dati sensibili e affiancando al questionario la fotocopia del proprio documento di identità. Questa operazione dovrà necessariamente essere effettuata entro sessanta giorni dalla richiesta. Pena il blocco del conto con conseguente impossibilità di disporre dei propri averi finché la posizione non verrà regolamentata. Nell’ambito dell’antiriciclaggio è bene sapere che anche la banca potrebbe essere sanzionata per mancata supervisione con multe dall’importo compreso tra 2.600 e 13 mila euro.
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La banca può bloccare il conto corrente nel momento in cui, pur essendoci soldi, il cliente ha grossi debiti. Nello specifico, ad essere pignorata dall’Agenzia delle Entrate sarà la somma equivalente al debito più la metà. Per poter riprendere possesso dei propri risparmi occorrerà saldare ogni singolo debito.
Concludiamo con la motivazione più ovvia per un conto corrente bloccato, la morte del correntista. Il blocco sussisterà fino a che la procedura di successione non verrà conclusa. Nel frattempo, il coniuge o i figli sopravvissuti potranno aprire un altro conto corrente oppure richiedere una carta con IBAN in modo tale da poter effettuare piccoli pagamenti in vista dell’eredità.