Bollo auto scaduto, una dimenticanza che potrebbe costare molto caro. Scopriamo cosa accade agli automobilisti inadempienti dal mese di febbraio 2022.
I proprietari di un veicolo che non rispettano i tempi di scadenza del pagamento della tassa automobilistica riceveranno sanzioni di vario importo.
Il bollo auto, pur essendo una tassa molto odiata dagli italiani, deve necessariamente essere corrisposto entro la scadenza prefissata. Se così non fosse arriverebbero richieste di pagamento di interessi ed importo variabile in base alle tempistiche del ravvedimento. In linea generale, il versamento deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del mese successivo alla data di scadenza. Ciò significa che entro il 31 gennaio 2022 avrebbero dovuto corrispondere la tassa tutti gli automobilisti il cui bollo scadeva il 31 dicembre 2021. Chi lo ha dimenticato come può procedere per non incorrere in pesanti sanzioni?
Bollo auto, occhio all’importo: in questo caso il Fisco ti chiama
Fortunatamente, gli automobilisti hanno la possibilità di regolarizzare la loro posizione sfruttando i canali telematici oppure le modalità di pagamento fisiche. Se il ritardo è di pochi giorni, poi, gli interessi applicati saranno molto bassi non interferendo in modo eccessivo sulla spesa.
Bollo Auto e Revisione, occhio alla cassetta della posta: cosa sta per succedere
Le maggiorazioni sul bollo non corrisposto, infatti, crescono con il tempo e aspettando a lungo si dovrebbero pagare cifre molto elevate. Conviene, dunque, accelerare i tempi e recarsi immediatamente presso una sede dell’ACI, una tabaccheria oppure un’agenzia di disbrigo delle pratiche autorizzata. In alternativa, è possibile procedere con il ricalcolo e il pagamento dell’importo del bollo auto scaduto online, accedendo al portale dell’ACI oppure utilizzando i servizi di Poste Italiane.
La situazione diventa economicamente più complicata nel momento in cui la scadenza del bollo auto viene dimenticata per un lungo periodo. La mora prevista in caso di ritardo è dello 0,3%. In più occorre differenziare gli interessi applicati. Il riferimento è allo 0,1% per ogni giorno di ritardo se il pagamento viene effettuato entro i quattordici giorni dalla scadenza; all‘1,50% se la regolarizzazione avviene tra il quindicesimo e il trentesimo giorno; all‘1,67% fino al 90esimo giorno; al 3,75% se si paga quanto dovuto entro l’anno dalla data di scadenza e del 30% dell’importo più lo 0,5% per ogni mese di ritardo se si supera l’anno.