INPS, partono gli accertamenti sulle pensioni in Italia e all’estero se non si presentano i giusti documenti. Approfondiamo la questione per evitare amare sorprese.
Il rischio è la revoca della pensione, scopriamo come allontanare questa possibilità conoscendo la documentazione da esibire all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale.
I pensionati italiani residenti in Italia e all’estero saranno protagonisti di una serie di controlli da parte dell’INPS. Le verifiche potrebbero portare ad una richiesta di documentazione da presentare per non incorrere in sanzioni o, peggio, nella revoca dell’assegno pensionistico. La situazione, dunque, è seria e conviene rispondere tempestivamente alle richieste dell’ente fornendo quanto verrà richiesto per dimostrare la legalità della propria posizione.
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L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale è solito effettuare controlli sulla situazione reddituale dei pensionati. In caso di assegni erogati per specifiche condizioni di salute, poi, scatteranno verifiche sulla legittimità della richiesta di prestazione assistenziale erogata interpellando una commissione medica. Se l’INPS fissa un appuntamento per stabilire il grado di invalidità comunicato oppure semplicemente per verificare che non ci siano stati cambiamenti, il pensionato dovrà necessariamente recarsi presso la sede di riferimento nel giorno e nell’ora indicata nella comunicazione. In caso contrario rischierà la sospensione dell’assegno pensionistico.
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Indipendentemente dalla tipologia di controllo effettuato, il soggetto sottoposto a verifica dovrà fornire la documentazione richiesta in tempi brevi. Vediamo come procedere in caso di residenza all’estero.
I soggetti che percepiscono la pensione all’estero dovranno fornire la documentazione richiesta utilizzando la modulistica messa a disposizione da Citibank, l’istituto di credito che ha il compito di versare gli assegni pensionistici dei pensionati italiani residenti all’estero. I moduli dovranno essere correttamente compilati ed inoltrati entro la tempistica prevista.
In caso di dubbi da parte dell’INPS sull’esistenza in vita del pensionato è prevista una videochiamata di controllo in aggiunta all’invio della documentazione. Le piattaforme utilizzate potranno essere Zoom, WhatsApp, Skype o Teams. La risposta alla richiesta di videochiamata dovrà essere data entro il 7 giugno 2022. Se così non fosse l’ente procederà inizialmente con il pagamento della pensione di luglio 2022 in contanti presso un’agenzia Western Union. Se entro il 19 luglio dell’anno in corso la pensione risulterà non ritirata di persona, l’erogazione della pensione verrà sospesa.