Il Fisco monitora attentamente le famiglie in cui convivono figli che lavorano. Multe salate stanno arrivando a tanti contribuenti, attenzione!
I controlli dell’Agenzia delle Entrate valutano ogni situazione reddituale e patrimoniale, anche delle famiglie in cui sono presenti figli lavoratori che vivono nella stessa casa.
Trovare un lavoro redditizio che consenta di intraprendere un cammino autonomo in giovane età non è semplice. Stiamo uscendo fuori da un periodo complicato economicamente e psicologicamente e nonostante le offerte di lavoro sul mercato siano un crescendo di possibilità, avere un’autonomia economica tale da andare a vivere da soli molte volte non è possibile. Capita sempre più spesso, quindi, che figli lavoratori continuino ad abitare a casa con i genitori. L’attenzione, però, deve rimanere alta perché il Fisco è in agguato pronto a punire ogni piccolo errore.
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Fisco, i controlli in famiglia
L’Agenzia delle Entrate utilizza il redditometro per verificare la correttezza delle indicazioni fornite dalle famiglie italiane in termini reddituali. Nello specifico, i controlli scattano anche per i nuclei in cui sono presenti figli conviventi che lavorano. La produzione di un reddito utilizzato per contribuire alle spese della gestione della casa e della famiglia stessa non è un fattore che esonera il nucleo da accertamenti e obblighi.
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Il reddito deve essere dichiarato per non indispettire il Fisco. Ricordiamo, infatti, che le verifiche scattano nel caso in cui si rilevi un discostamento eccessivo tra entrate e uscite. L’acquisto di un auto costosa, per esempio, può indispettire l’Agenzia delle Entrate qualora i soldi sul conto dell’acquirente risultino insufficienti a coprire la spesa. La percentuale di discrepanza che fa scattare i controlli è del 20%. Ma quali sono le spese soggette a verifiche?
Le spese sotto controllo
Un discostamento superiore al 20% tra entrate e uscite genera un dubbio nel Fisco. Le spese vengono pagate con soldi ottenuti in nero? Per rispondere al quesito l’Agenzia delle Entrate avvia i controlli in relazione a specifiche spese riguardanti beni e servizi. Il redditometro tiene sott’occhio i consumi – abitazione, generi alimentari, abbigliamento, sanità, mobili, trasporti, comunicazioni, elettrodomestici, prodotti per la casa, tempo libero, sport, cultura – gli investimenti e i risparmi. Altre spese sottoposti a controlli sono quelle legate ai trasferimenti.
Con il redditometro, il Fisco è in grado di calcolare il reddito complessivo del contribuente in un dato periodo di riferimento e le spese sostenute. I controlli scattano quando la presenza di figli lavoratori che producono reddito diverso utilizzato per coprire alcune spese incrementa il discostamento tra entrate e uscite oltre il 20%. Sarà compito dei contribuenti mostrare le prove e fornire chiarimenti su eventuali spese effettuate dal figlio e non dalla persona fisica i cui dati sono inseriti nell’Anagrafe Tributaria.