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Spese sanitarie, proroga last minute: i nuovi termini per l’invio dei dati

Il calendario delle dichiarazioni resta invariato ma c’è una proroga per le spese sanitarie. Interessata la presentazione dei dati del Sistema Tessera Sanitaria.

 

Intervento diretto del Ministero dell’Economia sulle spese sanitarie, con proroga annunciata per l’invio dei dati. La scadenza scivola quindi dal 31 gennaio all’8 febbraio 2022.

Foto da Pixabay

Il riferimento è alla trasmissione delle informazioni relative al secondo semestre del 2021 al sistema Tessera Sanitaria, con un ulteriore allungamento dei tempi determinato dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 28 gennaio 2022. Una decisione che, di fatto, viene incontro alle richieste delle categorie che rappresentano commercialisti e professionisti del settore anche perché, in buona sostanza, il calendario delle dichiarazioni dei redditi resta immutato. A cambiare è quello relativo ai dati da trasmettere all’Amministrazione finanziaria, sia per quanto riguarda l’opposizione che la messa a disposizione degli stessi da parte del sistema di Tessera Sanitaria.

Le spese sanitarie, quindi, saranno posticipate al prossimo 8 febbraio. Ulteriori giorni per inviare i dati necessari per quanto riguarda il primo termine, anche se la proroga interesserà anche il secondo. Nello specifico, per quanto riguarda quest’ultimo, si andrà dall’8 al 16 marzo 2022. Il tutto rientra nel medesimo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate, arrivato a poche ore dalla naturale scadenza del 31 gennaio (art. 7 del decreto ministeriale di riferimento).

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Spese sanitarie, cosa cambia con la proroga

Pur arrivata apparentemente in ritardo sulla tabella di marcia, la decisione in realtà segue una richiesta precisa che ha avuto voce negli ultimi giorni. Specie dai rappresentanti dei commercialisti. Una necessità di proroga motivata innanzitutto dal tempo aggiuntivo necessario per la presentazione della dichiarazione precompilata, messa a disposizione solo a partire dal mese di aprile dell’anno successivo. Inoltre, la maggior parte delle fatture relative alle spese sanitarie sono cartacee e, per questo, l’inserimento dei dati deve avvenire manualmente, richiedendo più tempo. Infine, l’invio dei dati mensilmente aumenta inevitabilmente il numero degli adempimenti richiesti.

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La proroga, come precisato dall’Agenzia delle Entrate, è stata concessa anche se non a fronte di difficoltà derivanti da aspetti tecnici. Non si tratta di un’estensione troppo lunga (soli 8 giorni) ma comunque una settimana circa per effettuare le procedure omesse, senza alcuna variazione sul calendario delle dichiarazione dei redditi 2022. Interessata anche l’eventuale opposizione da parte dei contribuenti a fornire all’AdE i dati delle spese sanitarie con relativi rimborsi. Questo, come spiegato anche nel provvedimento originario, “al fine di non alterare il sistema di tutela della privacy approvato”. Le date saranno le medesime: dal 31 gennaio si passerà all’8 febbraio, mentre l’opposizione per ogni singola voce di spesa slitta al periodo fra il 16 febbraio e il 15 marzo 2022.

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Damiano Mattana