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Attualità

Viaggiare ai tempi del Covid: presto qualcosa cambierà in Italia

Viaggiare pur seguendo le regole anti-contagio da Covid, diventa sempre meno difficile, ecco cosa sta per succedere.

A breve, il ministro della Salute, Roberto Speranza prorogherà fino al 30 giugno prossimo un’ordinanza che consente gli spostamenti senza molte difficoltà per i cosiddetti “Corridoi turistici Covid-free”, estendendo persino la possibilità a Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (solo Phuket), Oman e Polinesia francese.

Viaggiare (Pixabay)

Qualcosa sta cambiando, ma non come si credeva con l’addio al Green Pass dal 31 gennaio. Se si viaggia rispettando alcuni requisiti infatti, non ci sarà più bisogno di obblighi di sorveglianza sanitaria e di isolamento fiduciario. Però bisognerà presentare il travel pass corridoi turistici. Chi viaggerà infatti avrà bisogno di una certificazione da completamento del ciclo vaccinale o da guarigione. Dovranno poi sottoporsi a un test molecolare o antigenico nelle 48 ore precedenti la partenza e ad un altro test negativo nelle 48 ore prima del rientro in Italia. Per poi ripetere un test, all’arrivo in Italia e se si fosse soggiornati per almeno 7 giorni, ce n’è uno da fare anche sul posto.

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Per chi dovesse viaggiare per questi Paesi esotici ovvero i citati e quelli che già erano compresi nell’ordinanza, ovvero Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana ed Egitto anche se solo a Sharm El Sheikh e Marsa Alam; è sempre ricordato che bisognerà sempre osservare le disposizioni d’ingresso del Paese ospitante. Ma non è l’unica cosa per cui si è mosso il ministro Speranza.

Infatti, viene anche fatto allentamento delle limitazioni per chi viaggia verso l’Italia dai Paesi dell’UE. Fino al 15 marzo chi torna da una di queste terre, non dovrà effettuare ulteriori test, basta un EU Digital Covid Certificate. Sicuramente l’Italia si sta dando molto da fare, però per chi volesse viaggiare verso qualunque Paese, c’è da ricordare che poi ogni nazione ha scelto o meno delle misure da adottare che esulano dal Green Pass.

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Il certificato ci vuole sempre, ma ad esempio arrivati in Spagna bisognerà accettare che ci misurino la temperatura corporea. In Francia invece bisogna compilare la dichiarazione di assenza di sintomi scaricabile alla pagina del Ministero dell’Interno francese. Un sistema legato ai test invece vale ancora per l’Austria. Per ora tra l’altro, è ancora esistente l’Elenco E, ovvero quello che include i soli Paesi dove ci si può recare soltanto se per motivi di lavoro, salute, studio, assoluta emergenza o rientro al domicilio.

Published by
Vincenzo Capuano