Mal di schiena, assegno mensile | Multa a 2 milioni di italiani | La telefonata incubo

La digitalizzazione rafforza la truffa, anche al telefono. Da febbraio cambiano le regole sui vaccini. La Legge 104 aperta anche al mal di schiena.

 

“Digitalizzazione” è stata una delle parole d’ordine dei tempi pandemici. Un po’ per necessità, un po’ per un’implementazione già in atto prima dell’impatto del Covid.

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Foto: CC

Una situazione forse inevitabile e che, progressivamente, è diventata parte integrante della nostra quotidianità. Pagamenti, acquisti e operazioni varie vengono eseguite sul canale privilegiato della rete, con un guadagno considerevole in rapidità e comodità (basti pensare alla possibilità di pagare le bollette da remoto, senza recarsi agli sportelli) ma con un rischio inevitabile sul piano della sicurezza. Nonostante le accortezze utilizzate, infatti, le operazioni online corrono sempre il pericolo di essere intralciate da tentativi di hackeraggio, volti a sottrarre dati personali e, quindi, potenzialmente dei codici di accesso ai conti home banking.

Truffa al telefono

Non di solo web vivono le truffe però. Una delle ultime trovate dei malfattori, infatti, viaggia su uno strumento decisamente più antico come il telefono ma, se “ben” utilizzato, altrettanto insidioso. Negli ultimi giorni, molti utenti stanno ricevendo una sorta di chiamata esplorativa, coi cybercriminali che paventano piani tariffari convenienti cercando di conquistare la fiducia del cliente, richiedendo poi un acconto per redigere un contratto. Il quale, se accettato, chiaramente non verrà mai stipulato né attivato. In pratica, l’acconto finirebbe per essere un regalo a degli ignoti. Una volta incassato il denaro, infatti, i proponenti spariscono, iniziando la caccia alla preda successiva. Nel mirino stanno finendo perlopiù delle piccole società emergenti

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Vaccino, multe agli over 50

Un aspetto preponderante della pandemia la digitalizzazione, anche se non l’unico. Il cambiamento dei modi di vivere ha richiesto di adeguarsi anche a nuovi ritmi e, soprattutto, all’introduzione di diverse forme di restrizione. Il vaccino resta la strategia prediletta per uscir fuori definitivamente dal Covid e, per questo, a partire da febbraio, per molte persone vigerà l’obbligo. In particolare gli over 50, finiranno per essere oggetto della misura più restrittiva. E chi deciderà di non procedere con l’immunizzazione, oltre a incappare nel giro di vite del Super Green Pass, rischierà anche una multa salata. Almeno di 100 euro per mancata osservanza di una disposizione governativa. Una sanzione prevista una tantum ma comunque riguardante potenzialmente quasi 2 milioni di italiani che, fra gli over 40, non hanno ancora ricevuto nemmeno la prima dose

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Mal di schiena? C’è la Legge 104

L’impatto pandemico ha senz’altro scombinato la quotidianità degli italiani e non solo sul piano della digitalizzazione e dei vaccini. Fra vecchie e nuove patologie, rafforzate o create proprio per gli effetti indiretti del coronavirus, la situazione non è di certo fra le più semplici. Anche lo smart working, in qualche modo, ha contributo ad alzare l’asticella di alcune patologie, fra le quali il mal di schiena. La stasi prolungata davanti ai pc, il minor movimento fisico, anche solo per recarsi sul luogo di lavoro, ha creato un mix esplosivo. Tuttavia, contrariamente a quanto si pensa, anche i dolori lombari possono essere oggetto di agevolazioni specifiche.

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Allo stesso modo i problemi alla digestione, a volte persino collegati. Le patologie che interessano il sistema nervoso finiscono inevitabilmente per compromettere le capacità lavorative. E, per questo, possono portare a uno stato di invalidità regolamentato dall’Inps per quanto riguarda l’accesso alle varie indennità riconosciute. In sostanza, anche dei dolori apparentemente innocui possono essere latori di brutte notizie.

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