Evitare sprechi accertando l’inequivocabile esistenza in vita dei residenti all’estero. Ecco la procedura di accertamento per la pensione 2022.
Monitoraggi e verifiche in serie per i pensionati all’estero. L’obiettivo è ridurre gli sprechi e, per questo, nel mirino dell’Inps finisce chi percepisce la pensione senza risiedere in Italia.
I controlli dell’Istituto di Previdenza sociale mirano non tanto a verificare l’effettiva legittimità del trattamento percepito, quanto l’effettiva esistenza di chi lo percepisce. Non è un paradosso. Gli italiani all’estero ricevono l’assegno al pari di coloro che risiedono sul territorio nazionale ma, rispetto a questi ultimi, le verifiche risultano più difficoltose. La mission prefissata dall’Inps, quindi, punta ad accertare che i destinatari degli assegni erogati siano effettivamente in vita. E, quindi, che gli importi erogati finiscano senza dubbio nelle tasche di chi ne ha diritto. Un giro di vite che, per il 2022, si affianca ad altri controlli restrittivi sul piano fiscale.
La procedura sarà standard: invio di una modulistica apposita, da rimandare all’Inps per poi procedere a una verifica de visu per accertare inequivocabilmente di essere in vita. Lo scopo è chiaramente evitare di emettere dei pagamenti a persone decedute e, quindi, a vuoto. Anche se c’è da dire che la sospensione della pensione non scatterà immediatamente ma solo a seguito di alcuni step non osservati da parte dell’avente diritto. Le verifiche avverranno quindi gradualmente, concedendo un lasso di tempo per confermare di esserci ancora.
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Pensione, come funziona l’accertamento Inps
La regolarità dei pagamenti dell’Inps è garantita dalla piattaforma Citybank, che regola il flusso di denaro dall’ente al pensionato. E sarà proprio questo il tramite che consentirà di verificare l’effettiva esistenza in vita dei residenti all’estero, specie in caso di aventi diritto trasferitisi in Paesi con maggiori problematiche nello scambio di informazioni. In pratica, pur essendo ad appannaggio dell’Inps, il controllo verrà eseguito di fatto da Citybank, attraverso degli scaglioni che andranno man mano a includere i residenti in determinate e diverse aree del mondo. Il procedimento inizierà per coloro residenti in Europa, Africa e Oceania, per poi successivamente continuare con chi vive in Sud America, Vicino ed Estremo Oriente e Stati Uniti. La data di partenza è il 7 febbraio, chiaramente con riferimento al primo gruppo.
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I primi pensionati soggetti a verifica saranno tenuti a inviare tramite posta i moduli di accertamento entro il 7 giugno. Quattro mesi in cui sarà necessario assolvere a questa prima pratica. Il secondo gruppo, invece, inizierà il 14 settembre con l’invio dei moduli, disponendo di un tempo analogo fino al 12 gennaio 2023. Se i documenti non dovessero pervenire in questo lasso di tempo, l’Inps potrà procedere con una prima sospensione della pensione. Per chi invierà i moduli, invece, scatterà una seconda fase, che consisterà nel produrre una documentazione di identità a supporto. In seguito, occorrerà contattare Citybank per effettuare una videochiamata che accerterà definitivamente l’esistenza in vita. Le pensioni sospese resteranno in giacenza per un certo periodo, per poi essere cancellate definitivamente.