A partire dal 1° febbraio sarà obbligatorio esibire il Green Pass anche per entrare dal tabaccaio. Il rischio caos è dietro l’angolo! Entriamo quindi nei dettagli e vediamo cosa c’è da aspettarsi.
Sono ormai due anni che, purtroppo, il Covid continua ad avere un impatto negativo sulle nostre vite, sia per quanto riguarda le relazioni interpersonali che l’aspetto economico.
Al fine di contrastare la diffusione di tale virus, infatti, il governo ha deciso di attuare tutta una serie di misure, alcune delle quali, più di altre, hanno dato il via ad un bel po’ di polemiche. Tra quelle più discusse si annovera indubbiamente il Green Pass, ormai obbligatorio per andare quasi dappertutto. Ultimamente, infatti, il governo a guida Draghi ha deciso di estendere l’utilizzo del certificato verde a quasi tutte le attività, compresi i tabaccai.
Una decisione che non può passare di certo inosservata, soprattutto per via delle inevitabili conseguenze con cui ci si ritroverà a dover fare i conti. Il rischio caos, in effetti, è dietro l’angolo, tanto da non escludere la possibilità che, dal 1° febbraio, i tabaccai decidano di abbassare le serrande delle proprie attività. Ma cosa sta succedendo e sopratutto cosa c’è da aspettarsi? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Green Pass obbligatorio, nuova stretta: quanto costa fare i tamponi per andare a lavoro
Dopo aver trascorso i primi giorni di luglio dell’anno scorso all’insegna di cori e caroselli in strada per festeggiare la vittoria della Nazionale Italiana di calcio a Euro 2020, ci siamo ritrovati a dover fare i conti con una nuova realtà, per certi versi inaspettata. Lunedì 12 luglio 2021, ovvero il giorno dopo a quello in cui la Nazionale è tornata sul tetto d’Europa, infatti, il presidente francese Macron ha annunciato l’estensione del Green Pass a numerose attività.
A seguire, anche il governo italiano, guidato da Draghi, ha deciso di seguire la stessa linea, estendendo a sua volta l’utilizzo del Green Pass. Da allora sono varie le novità introdotte proprio in merito al certificato verde, il cui utilizzo è stato largamente esteso nel corso dei mesi. Dopo aver deciso di rendere il Green Pass obbligatorio per entrare in tutti i posti di lavoro, sia del settore pubblico che privato, a partire dallo scorso 15 ottobre, di recente il governo ha deciso di renderlo obbligatorio quasi dappertutto.
Eccetto le attività che rispondono a “esigenze essenziali e primarie“, infatti, in tutti gli altri casi sarà necessario, a partire dal prossimo 1° febbraio, esibire l’ormai noto pass verde. Un’estensione dell’utilizzo del Green Pass che coinvolge anche i tabaccai. A partire dal prossimo mese, è bene ricordare, il certificato verde sarà obbligatorio anche per entrare dal tabaccaio.
Una decisione, quella inerente l’estensione del Green Pass a quasi tutte le attività, che sembra destinata ad avere delle ripercussioni non indifferenti, sia dal punto di vista economico che a livello organizzativo. Proprio per questo motivo i tabaccai sembrano pronti a scioperare.
Come si evince dal sito della Federazione Italiana Tabaccai, infatti, hanno “deciso di chiudere le serrande, in data da destinarsi, per protestare contro l’obbligo di controllo del Green Pass dei clienti stabilito dal DPCM del 21 gennaio scorso“.
A tal proposito il presidente nazionale della Federazione Italiana Tabaccai, Giovanni Risso, ha dichiarato: “Abbiamo avviato una trattativa con il Governo. In particolare, a breve incontreremo il sottosegretario alla salute Andrea Costa che ha mostrato attenzione alle nostre rivendicazioni“.
Per poi aggiungere: “Capiamo l’importanza del Green Pass come ostacolo al diffondersi dei contagi e, soprattutto, come stimolo alla vaccinazione anche per i più recalcitranti. Non ne facciamo quindi una questione di principio ma di buonsenso“.
Proprio la parola buonsenso, in effetti, si rivela essere una delle parole chiavi della questione, in quanto in tabaccheria entrano ogni giorno tantissimi italiani, non solo per comprare le sigarette, ma anche per pagare le bollette o comprare i biglietti dei bus. Clienti, come sottolineato dallo stesso presidente della FIT, che rispettano le varie regole già in vigore, come ad esempio il distanziamento.
“Come si può non vedere che piuttosto che fare la fila per acquistare un pacchetto di sigarette legali ci si rivolgerà al mercato clandestino, in mano a chi certamente non è interessato al possesso del Green Pass? Come si può – sottolinea quindi il Presidente Nazionale FIT – non tenere nella giusta considerazione il rischio cui si dovranno esporre i tabaccai uscendo dal bancone, spesso blindato per motivi di sicurezza?”
Proprio in tale contesto, inoltre, non ci si può dimenticare del fatto di come le tabaccherie rientrino tra quelle attività che hanno sempre assicurato il proprio operato, nonostante il Covid. “Un impegno, il nostro, che ora viene disconosciuto“, ha proseguito Risso.
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“Ma non ci stiamo, il nostro lavoro, il nostro senso di responsabilità devono essere tenuti in considerazione. Lo ribadiremo con assoluta determinazione al Governo che, ci auguriamo, comprenderà le nostre ragioni“. Per poi concludere: “Se così non fosse e non ascoltasse la nostra voce, lo sciopero sarà inevitabile. Le tabaccherie abbasseranno le saracinesche“.