I passaggi da seguire per contestare un conguaglio bolletta luce e gas

Alle volte può capitare di non trovarsi con i conti per quanto concerne un conguaglio bolletta luce e gas. Cosa bisogna fare per attuare un’azione di contestazione

Il consumatore può avviare un reclamo laddove dimostri l’esistenza di eventuali errori nel calcolo del conguaglio.

Conguaglio luce e gas
Fonte Adobe Stock

Recriminare sugli importi di bollette di luce e gas è probabilmente una delle attività preferite del popolo del Bel Paese. In alcuni frangenti, soprattutto quando ci sono di mezzo i conguagli, le proteste sono più che lecite e per questo può essere utile avviare un reclamo.

Ma cosa bisogna fare nello specifico per farsi sentire quando si ritiene di essere vittime di ingiustizia? Vediamo nello specifico passo dopo passo come giungere all’obiettivo.

Bollette luce e gas, occhio al bonus: come sapere se è stato applicato e importi

Conguaglio bolletta luce e gas: cosa deve fare il cliente per poterlo contestare

Una volta appurata l’inesattezza per avviare una protesta formale ai gestori del servizio di luce e gas bisogna preparare una lettera da spedire tramite raccomandata con ricevuta di ritorno o via posta elettronica da indirizzo certificato, che abbia quindi lo stesso valore legale.

All’interno della comunicazione vanno inserite tutte le informazioni utili sul problema che ha comportato la maggiorazione e il conseguente addebito eccessivo del conguaglio. Più è preciso questo lavoro, più alte sono le probabilità che il reclamo possa essere accettato in tempi rapidi.

Quindi non bisogna dimenticare assolutamente il codice cliente, il numero di matricola del contatore, il codice Pod (utenza elettrica), codice Pdr (gas) e naturalmente il ricalcolo dei consumi.

Dal canto loro i fornitori hanno 40 giorni di tempo per rispondere al quesito. Laddove riscontrino realmente l’incongruenza hanno 90 giorni per il ricalcolo e l’eventuale rimborso (laddove la somma in eccesso sia già stata pagata).

Bolletta della luce, l’errore invisibile che fa schizzare i consumi: prevenire è meglio che curare

Se il gestore non dovesse condividere le perplessità del cittadino e quindi respinge la richiesta, ci si può rivolgere all’Arera (Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente).

C’è tempo fino ad un anno dall’invio della lettera di contestazione del conguaglio della bolletta di luce e gas. Le altre due alternative a disposizione sono il reclamo alla Camera di Commercio o il ricorso dinanzi al Giudice di Pace. 

Gestione cookie