Occhio all’Isee! Vi è un gesto che potrebbe costarvi caro, tanto da rischiare di dover fare i conti con multe fino a 5 mila euro. Ecco cosa c’è da sapere in merito.
Siamo ormai giunti quasi alla fine del primo mese del nuovo anno e la speranza comune è che il 2022 possa portare con sé delle novità positive, soprattutto considerando che veniamo da due anni particolarmente complicati a causa dell’impatto negativo del Covid.
Proprio in tale ambito, pertanto, a rivestire un ruolo particolarmente importante si annoverano i vari aiuti economici messi a disposizione delle famiglie che si ritrovano purtroppo a dover fare i conti con una grave crisi finanziaria. A tal fine, a rivestire un ruolo fondamentale, pertanto, si annovera senz’ombra di dubbio l’Isee. Acronimo di indicatore della situazione economica equivalente, grazie a questo documento è possibile accedere a varie agevolazioni e bonus.
Proprio data l’importanza di tale certificato, quindi, è bene prestare la massima attenzione quando si procede alla relativa richiesta. Vi è un gesto, infatti, che potrebbe costarvi caro, tanto da rischiare di dover fare i conti con multe da 500 euro fino a 5 mila euro. Ma per quale motivo? Entriamo quindi nei dettagli e vediamo tutto quello che c’è da sapere in merito.
Isee 2022, il valore fondamentale: a cosa stare attenti per non perdere bonus e agevolazioni
A partire dalla mensa scolastica dei figli, passando per l’assegno unico, fino ad arrivare al reddito di cittadinanza, l’Isee nel 2022 sarà necessario per molte agevolazioni. Per poter richiedere l’Isee, ricordiamo, bisogna necessariamente compilare la Dichiarazione sostitutiva unica, ovvero Dsu.
Quest’ultima deve contenere i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali del soggetto richiedente. Ma non solo, anche degli altri membri dello stesso nucleo famigliare. Questa dichiarazione deve essere presentata all’Inps e tale operazione può essere compiuta rivolgendosi a Caf e patronati.
In alternativa possiamo inviare noi stessi apposita richiesta in modalità telematica, semplicemente attraverso il sito dell’Inps. In ogni caso la parola d’ordine è una, ovvero stare attenti, onde evitare di fare errori che potrebbero costare davvero molto caro, come ad esempio multe fino a 5 mila euro. Ma per quale motivo?
In presenza di Isee particolarmente bassi, come risaputo, le famiglie hanno diritto a richiedere aiuti e sussidi di vario genere. Proprio per questo motivo bisogna aggiornare ogni anno le informazioni inerenti la propria situazione economica grazie all’Isee. Nella DSU, infatti, devono essere presenti non solo i dati anagrafici ma anche quelli reddituali e patrimoniali.
Bisogna quindi dichiarare il valore della casa o il canone di locazione, così come il saldo e la giacenza media del conto corrente. Ma non solo, anche di eventuali conti correnti postali, depositi, libretti e così via. Nel caso in cui il valore Isee non superi determinate soglie, quindi, è possibile beneficiare di particolari bonus e agevolazioni.
Proprio per questo motivo è bene stare attenti a non commettere errori quando si compila la Dichiarazione sostitutiva unica. Nel caso in cui, in seguito ad opportuni controlli, dovessero risultare delle incongruenze fra il reddito dichiarato nella DSU e quello accertato dall’INPS e dall’Agenzia delle Entrate, infatti, si rischia di dover fare i conti con delle gravi conseguenze. Questo soprattutto nel caso in cui il soggetto beneficiario di bonus e sussidi abbia, in realtà, delle somme più alte rispetto a quelle dichiarate nella DSU.
Ebbene, nel caso in cui dovessero essere riscontrate delle incongruenze sul reddito, in base a quanto si evince dalla circolare n. 118/2010 dell’Inps, l’istituto di previdenza provvede a irrogare sanzioni da 500 euro a 5 mila euro ai “soggetti che, in ragione del maggior reddito accertato, risultano aver beneficiato illegittimamente, in tutto o in parte, delle prestazioni sociali agevolate“.
Questo in quanto i soggetti interessati hanno potuto usufruire di sussidi e bonus solamente perché hanno dichiarato redditi più bassi di quelli in seguito effettivamente riscontrati dall’Inps e dall’Agenzia delle Entrate attraverso degli opportuni controlli. Meglio quindi prestare la massima attenzione, onde evitare di dover fare i conti con spiacevoli conseguenze.